Giungono al terzo disco i pugliesi Stillness Blade, e lo fanno con un album intitolato Break Of The Second Seal - The Eternal Damnation che trasuda Death Metal da tutti i pori. Quando venni a contatto con la loro musica era il 2008 e questi ragazzi erano impegnati nella promozione del loro secondo cd, è inutile dire come in due anni hanno compiuto dei sostanziali passi in avanti. Adesso il loro approccio è più maturo e deciso: le ritmiche, i riffs di chitarra ma più in generale tutto il mood che riescono a creare profuma (o puzza?) di brutale e impenetrabile. La loro tecnica esecutiva è fuori discussione, fra accelerazioni velocissime, riffs spessi come il cemento armato e delle vocals profonde come gli abissi sanno come intrattenere gli appassionati del Brutal/Death Metal. In certe occasioni è come ascoltare i Nile, i Dying Fetus e soprattutto (e qui sta la nota positiva) Hour Of Penance oppure Fleshgod Apocalypse, segno che anche il made in Italy inizia ad avere una sua capacità di influenza sulla scena circostante. Mi rendo conto che dire "...è come ascoltare..." non sia il massimo dei complimenti ma questo non è un difetto degli Stillness Blade, il Death Metal o lo si concepisce in una determinata maniera oppure semplicemente Non E'. Al terzo disco riescono a fare il famigerato salto di qualità che gli permetterà di scalare posizioni non soltanto a livello nazionale, ma adesso viene il duro del lavoro: dimostrare al mondo di essere una macchina assassina sulle assi dei palchi. In bocca al lupo.