Un paio d'anni fa gli
Helvetets Port hanno fatto uscire il proprio album d'esordio, "Exodus to Hell", grazie alla High Roller Records, ed ora sempre per la stessa label esce questo EP, composto da tre nuovi pezzi raccolti sotto il titolo "Man With the Chains".
Dato che "Exodus to Hell" mi era colpevolmente
passato sotto il naso, sono andato alla ricerca di note biografiche su questa formazione, che scopro - con ben poca sorpresa - essere originaria della Svezia, così quando sono incappato nella copertina di "Metal Strike", EP uscito nel 2007, non mi sono stupito se alla vista del loro logo e dello stesso artwork ho finito per pensare ai loro connazionali Gotham City (autori di quel piccolo gioiello dal titolo "
The Unknown").
Sebbene sia evidente che il gruppo con cui era fatto le ossa il cantante Anders Zackrisson (poi futuro frontman dei primi Nocturnal Rites) resti di tutt'altro spessore anche a più di 25 anni di distanza, si possono trovare non poche rassomiglianze tra le due bands, accomunate da una marcata influenza da parte della NWOBHM (sopratutto Iron Maiden, Tokyo Blade ed Angel Witch), ma anche quella degli Heavy Load, ed uscendo dai patri confini, Cloven Hoof, Mercyful Fate, Cirith Ungol e Manilla Road.
Passando in rassegna le tre canzoni, tutte quante ribadiscono sia l'ingenuità sia l'evidente approccio retrò e vintage con cui vengono affrontate, ma finiscono per mettere in risalto anche qualche limite tecnico, con quello più evidente insito nella prova dietro al microfono da parte di Witchfinder.
Solo pochi brani, ma l'impressione che danno è quella di un gruppo che deve ancora lavorare molto per superare il limite dell'amatorialità e raggiungere i livelli di formazioni come Enforcer o Portrait.
Tuttavia un certo appeal gli Helvetets Port lo possiedono, e personalmente andrò alla ricerca del già citato "Exodus to Hell", per quanto non mi aspetti di incappare in un lavoro in grado di farmi cambiare idea su di loro.
Cosa che spero possa avvenire in futuro, anche se al momento la loro attività è rallentata in quanto il chitarrista Kongo è alle prese con il servizio militare ed è addirittura di stanza in Afghanistan.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?