I
Sirenia, quartetto norvegese condotto dal musicista tuttofare
Morten Veland, sono uno di quei classici gruppi che dividerà sempre le schiere di seguaci: chi preferirà sempre i primi due album della band, "
At Sixes And Sevens" e sopratutto "
An Elixir For Existence", lanciati dalla gloriosa Napalm rispettivamente del 2002 e del 2004, sicuramente più duri e diretti, e chi invece si lascerà ammaliare dal periodo
Nuclear Blast, nettamente più commerciale e melodico.
La loro carriera viaggia in parallelo con i cambi di cantante, ben 3, che si sono succeduti in questi anni: prima la storica
Henriette Bordvik, bella e grintosa, poi la sfortunata parentesi dell'appariscente e brava
Monika Pedersen con il trascurato "
Nine Destinies And A Downfall", ed infine il presente con
Aylin che dopo "
The 13th Floor" tenta di bissare il successo dei Sirenia, sempre più lanciati dalla propria etichetta, tra battage pubblicitario, date dal vivo, videoclip curatissimi e, perchè non dirlo, la figura di Aylin che è brava sì, ma soprattutto bona.
Questo non guasta affatto dato che il nuovo "
The Enigma of Life" è un buon lavoro, con del buono costrutto sotto tanta superficie laccata, a dimostrazione che il buon Morten Veland ci sa fare e riesce a combinare piuttosto bene le ambizioni artistiche con quelle commerciali.
Come detto Aylin è una bella mossa per queste ultime, ma è anche un'ottima cantante: l'opener "
The End of It All", di cui vedete il video ufficiale in calce a questa recensione, la delicata "
Fallen Angel" e "
Darkened Days to Come", in cui anche Morten fa la sua bella figura con voce cupa ma pulita, sono tutti esempi in cui le belle melodie messe su dai Sirenia vengono esaltate al meglio dalla sensuale cantante iberica, che viaggia su altissimi livelli grazie a brani come "
The Twilight in Your Eyes", "
All My Dreams" e "
Winter Land".
Sfortunatamente, pur senza mai scadere in episodi spiacevoli o negativi, talvolta il songwriting è decisamente troppo scontato o privo di quel brio particolare, che porta a partorire tracks come "
This Darkness", "
A Seaside Serenade" e "
Coming Down" (con uno dei migliori assoli però), non brutte ma trascurabili, che fanno un po' scendere il giudizio complessivo del disco, che avrebbe sicuramente giovato di una durata inferiore di una decina di minuti.
Fortunatamente in chiusura di album troviamo anche due pezzi da 90, come la conclusiva omonima "
The Enigma of Life", una sorta di ballad strappalacrime con tanto di inserti di archi e piano, un po' pesantina nel suo insieme ma sicuramente di grande atmosfera e di ottima realizzazione, e specialmente "
Fading Star", che sembra un outtake di "
Senzafine" dei nostri
Lacuna Coil ma che ha il merito di essere il pezzo più bello, solenne, riuscito e vincente di tutto il disco.
Bello, bello, bello.
Qual è la morale dunque?
Innanzitutto che va premiato chi insiste, dato che i Sirenia a discapito di tutti i giudizi negativi ed i preconcetti, compresi i miei, sono riusciti a farsi una solida carriera e ad approdare alla label metal più potente in Europa;
secondodipoi, che ogni tanto un programma insulso come
X-Factor è in grado di tirar fuori qualcosa di decente, come appunto la singer Aylin, al secolo
Pilar Giménez García do Nascimiento Nazario da Lima Arabe de Palo, che per chi non lo sapesse è uscita proprio dalla versione spagnola di quella ciofeca da noi portata grazie alla Ventura; terzo ed ultimo punto, senza inventare nulla, anzi tutt'altro, chi ama sonorità leggere ma comunque metal, come Nightwish e Lacuna Coil perlappunto, senza troppe contaminazioni dark o gothic (anche se sono spacciati per tali, qui ce n'è assai poco), dovrebbe dare più di un ascolto ai Sirenia, che sono un po' come lo Zanzibar della Sperlari: sotto la confezione laccata di cartone laccato oro c'è tanta buonissima sostanza.
Promossi.