Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:40 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. AS YE HAVE SEWN
  2. BUILT BY GODS
  3. SCARS
  4. EYE FOR AN EYE
  5. ARMY OF VENGEANCE
  6. GOD AM I
  7. FALLEN FROM GRACE
  8. BRAIN DEAD
  9. NOT A VICTIM
  10. A THOUGHT OF ANGER
  11. MY DARKEST HATE

Line up

  • Jorg Knittel: guitar
  • Oliver Grosshans: guitar
  • Klaus Sperling: drums
  • Chris Simper: vocals
  • Oliver Short: bass

Voto medio utenti

Tornano alla carica i tedeschi My Darkest Hate, gruppo death alla svedese che annovera tra le sue fila diversi elementi di spicco della scena power teutonica, dato che diversi suoi componenti militano contemporaneamente in gruppi quali Primal Fear e Sacred Steel. Dopo aver esordito l'anno scorso con "Massive Brutality", buon disco che ha fruttato al gruppo un contratto nuovo di zecca con la Massacre Records, i nostri si ripresentano all'appello sfoderando una prestazione tutto sommato ancora positiva "To Whom It May Concern" riprende in linea di massima il discorso lasciato in sospeso dal precedente album, associando parti molto tirate a rallentamenti marziali piuttosto d'effetto, frangente nel quale i My Darkest Hate regalano i momenti migliori, come nell'iniziale "As Ye Have Sewn", che presenta un'interessante break centrale a base di riffs rubati alla loro vecchia scuola thrash. Assai incisiva si rivela anche la prestazione vocale del nuovo entrato Chris Simper, novello Kevin Sharp che ricorda l'ex cantante dei Brutal Truth sia nella sua tonalità più cupa che negli scream più sofferti. Ma in generale tutte e 11 le songs proposte comunicano una piacevole impressione di potenza e di facilità di esecuzione, con diverse buone idee che donano al lavoro quel piccolo valore aggiunto facendogli raggiungere un'ampia sufficienza. Degna di nota anche la produzione, tonante come mille strali in una bufera impazzita. In definitiva "To Whom It May Concern" rappresenta un ulteriore passo in avanti per i My Darkest Hate, che lentamente proseguono la loro marcia verso la piena consacrazione. A risentirli, possibilmente dal vivo!
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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