Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:30 min.
Etichetta:Sekhmet
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. PRIMORDIAL SCENERY
  2. AS BLOOD MOVES
  3. ART BLEEDS
  4. MERMAIDS BELOVED
  5. ANTICLIMAX
  6. COGNITIVE SINERGY
  7. SNOWFALL
  8. A GOUT FROM THE SCAR
  9. COMET AND HER TRAIL OF SPIRITUAL DUST

Line up

  • Daniel: vocals
  • Joe: drums
  • Raff: guitars
  • Bruce Teah: bass

Voto medio utenti

I Gory Blister ricominciano esattamente dal punto in cui avevano lasciato. Ovvero da quel “Cognitive Sinergy” che in maniera tanto esaltante li aveva lanciati molti anni fa, prima che la sorte avversa li relegasse quasi alla condizione di cult band, quella di cui tutti parlano, tutti conoscono e tutti apprezzano ma nessuno sa esattamente dove trovare o che fine abbia fatto.
Fortunatamente, dopo una serie di sfortunate vicissitudini, la francese Sekhmet Records ha permesso al quartetto italiano dei fondatori Raff e Joe di riemergere dalle nubi dell’anonimato provocato dalla lunga assenza e così finalmente vede la luce il tormentato “Art Bleeds”, eccellente lavoro basato su un techno-death chiaramente devoto agli ultimi Death e a bands di scuola come Atheist e Acid Death e giovani promesse come gli Illogicist. I Gory Blister dimostrano in questo lavoro di voler proseguire sulle orme del suo predecessore ma è evidente che la band sia maturata e che l’architettura dei brani benché permanga di una elevata complessità sia molto più fluida e naturale rispetto al passato, in cui alcuni passaggi venivano estremamente forzati per collimare gli uni con gli altri.
Oggi la violenza e l’estremità di “Art Bleeds” rendono l’ascoltatore molto più partecipe e coinvolto in questa corsa senza fiato, tra accelerazioni al cardiopalmo, cambi di tempo ed assoli funambolici, il tutto senza perdere il filo della matassa ed avendo la sensazione costante che siano i Gory Blister a condurre le danze ed essere padroni del gioco, un gioco che potrebbe essere molto pericoloso in questo genere musicale dove la complicatezza dei brani può portare ad un clamoroso “niente di fatto”.
Nove brani per trenta minuti scarsi di attacco frontale in cui è doveroso notare la perizia tecnica della band e la buona produzione, tutta tricolore, mentre sarebbe stato curioso poter ascoltare oltre all’indemoniato Daniel Botti dei Node alla voce e a qualche inserimento di vocals femminili anche qualche intervento in growling, per dare un po’ di spessore puramente death alle composizioni dei Gory Blister e spezzare un poco la monotonia dello scream.
Ma tant’è, il finale di “Comet” ci lascia la fondata sensazione di aver ascoltato davvero una piccola gemma nostrana di musica estrema e suonata col cervello prima che con il resto del corpo, con la speranza che la fortuna arrida un poco ai nostri, senza dover aspettare altri lustri per un nuovo capitolo di arte sanguinante.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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