Sebbene di primo acchito, mi aspettassi del Black Metal intransigente e
minimale, l'omonimo esordio degli
Aedera Obscura ha poi messo in piazza ben altre sfaccettature, quelle stesse che aveva raccolto il nostro
Alessandro 'Ripe' Riperi ai tempi del loro precedente lavoro, il demo
"The Tree and the Rope", uscito nel 2007.
Certo, il Black Metal non manca, ma si accompagna a soluzioni sinfoniche e gothic, sia nelle tre canzoni recuperate dal già citato demo sia nelle nuove composizioni, ma gli Aedera Obscura non si fanno mancare nemmeno gradite escursioni nello Swedish Death Metal.
Per quanto le principali coordinate musicali si possano comunque ricondurre ai Dimmu Borgir ed ai Cradle of Filth ("Hanging Your Heart" e "The Greenish Horse"), l'uso delle clean vocals rimanda un po' ai Borknagar, e sopratutto scopre la versatilità del cantante Alessio Cremonesi, che arringa e digrigna i denti quando lascia spazio alla sua anima più oscura ed aggressiva. Non per niente alcuni dei momenti migliori del disco sono incastonati nei malinconici chiaroscuri della sofferta "A Sunless Sky" o della conclusiva "Lost", che con suoi sette minuti si segnala anche come la canzone più lunga del disco.
Peccato solo che la batteria esca un po' penalizzata e che nel suo complesso la resa sonora dell'album non sia ottimale, a rimarcare che "Aedera Obscura" è pur sempre un'autoproduzione.
Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it...
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