Sebbene i ferraresi
Dubby Dub si siano formati circa un decennio fa, la loro attività artistica ha conosciuto lunghe pause dovute agli altri impegni musicali dei protagonisti. Soltanto sul finire del 2009 la band è rientrata sulle scene a pieno ritmo, ed ora pubblica questo album per la Alka Rec.
Notiamo subito la decisione del gruppo di rinunciare al basso, sostituito da alcuni accorgimenti tecnici del trio di chitarristi. L’impatto sonoro non ne risente, ed il disco esibisce quali caratteristiche principali una energica immediatezza unita alla grezza semplicità di fondo.
Una serie di rock-songs sbozzate con l’accetta, che spaziano dall’heavy schietto e sferragliante (“The head, Think ‘bout your health”) alla lineare spigolosità in odor di Queen of the Stone Age (“In-coming disaster, The hand”). Anche la conclusiva “It’s so easy” piacerebbe a Chris Goss e compagnia, mentre “Sorrysmile” evidenzia parentele con i Nirvana ed infatti qua e là compaiono richiami al grunge più sporco e viscerale. Leggermente diverse “Do it or let me go”, che ruota intorno al ritornello ammiccante, e la più calma e riflessiva “I’m ok”.
Malgrado il muro di chitarre, i Dubby Dub non perdono tempo in solismi o cavalcate strumentali. I loro brani sono succinti, essenziali e diretti, semplice garage rock con attitudine vocale punkeggiante e qualche spolverata di stoner/grunge. Un onesto quartetto che ha raggiunto il proprio obiettivo: realizzare un buon disco che garantisca mezz’ora di casino e divertimento.
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