Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:40 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. LET ME OUT
  2. FEED THE DEMONS
  3. THE GREAT PRETENDER
  4. YOU ONLY LIVE TWICE
  5. DIRTY WOMAN
  6. WE WANT MORE
  7. LEAVE ME ALONE
  8. MONSTER
  9. SEASON OF THE REAPER

Line up

  • Peter Tägtgren: all instruments, vocals

Voto medio utenti

Peter Tägtgren torna per la settima volta a guidare la sua creatura industrial, chiamata Pain. Ancora una volta solo al comando, Peter si occupa di tutto, suonando, cantando, registrando, mixando e producendo un album che rispetta in pieno gli stereotipi del Pain-sound: industrial metal cattivo, voci spesso filtrate, una produzione marziale e tanta 'botta'. Forse questo “You Only Live Twice” è l’album più oscuro della discografia della band, sebbene non siano presenti moltissimi uptempo (a parte la bellissima opener “Let me Out”). Più che in passato, Peter ci regala qualche vocal di Hypocrisy-ana memoria, disseminando il lavoro di ‘cosine’ piacevoli da scoprire, che rendono dinamico un album che, diciamoci la verità, non mi ha fatto impazzire. Al milionesimo ascolto, mi dà la sensazione di un lavoro statico, fatto per onanistico piacere e per portafoglistico intrioto, anche se ammetto e riconosco al signor Tägtgren una bravura nel gestire tutto ciò che concerne il suo lavoro, che ha pochi eguali, soprattutto nella sua area di competenza. Ciò detto, “You Only Live Twice” farà la gioia degli amanti dei Pain (molto belle “The Great Pretender”, “We Want More”, la cattiva “Monster”), confermandosi un buon lavoro. Niente per cui perdere la testa, ma questa è gente in grado di far suonare bene anche una mia scoreggia. Anzi, quasi quasi gli vado a chiedere quanto mi costerebbe...
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 giu 2011 alle 19:11

I growls in questo album non ci stanno poi male, anche se la generale sensazione è un pò quella di "mettiamogli i growls, che fanno vendere i dischi"! Non so se riesco a trasmettere... poco genuini, ecco.

Inserito il 15 giu 2011 alle 09:07

A mio avviso, avendolo ascoltato una sola volta, questo nuovo disco l'ho trovato meno riuscito degli altri. Ormai la componente industrial (quella vera, non i tappeti di tastiere) è andata via, e i brani sembrano conclusi in fretta e furia. OVVIAMENTE proverò ad ascoltarli di nuovo. Confermo e sottoscrivo quanto detto da HH_design sull'uso del growl!!!

Inserito il 14 giu 2011 alle 09:36

peter ha sempre confermato di prender spunto per le canzoni da QUALSIASI suono esista, naturale od artificiale, così ha fatto,accentuando la linea intrapresa su cynic paradise, monster dirty woman, feed the demons son alcuni esempi di come spazia la visione, unico punto di dispiacere, è veddere come non riesca a far ameno di ricorrere ad alcuni growls....forse, a mio dispiacere, non vuole ammettere che degli hypocrisy ormai non gliene frega molto....

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