Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:42 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. EVER BEEN TO HELL
  2. EZECHIEL
  3. BLACK ERA
  4. THE DARK PASSENGER
  5. METAL HOLOCAUST
  6. LIKE A CAGE
  7. WORLD OF LIES
  8. MURDER GOD
  9. ENEMYSELF
  10. INDIFFERENCE
  11. SPIRITS

Line up

  • Ottavio Marzo: guitars
  • Matteo De Bellis: guitar, vocals
  • Domenico Bottalico: bass
  • Damiano Porcelli: drums

Voto medio utenti

Qualche anno fa con "Death Never Dies" avevano surclassato gran parte dei demo che passano da queste parti, ed ora i Golem si ripresentano con il loro primo album, "Black Era", che ribadisce gli stessi ottimi risultati, anche se stranamente per l'occasione non viene riproposto nessun dei brani presenti nel precedente lavoro.
Ma la cosa che stupisce maggiormente è vedere un’altra volta come una band di questo valore si debba adattare all'autoproduzione, "Black Era" è, infatti, nettamente superiore a parecchi album usciti sotto etichette più o meno importanti. Un dubbio sollevato dal valore delle composizioni del gruppo pugliese, dalla produzione (anche se in mano a qualche vecchio marpione risalterebbe ulteriormente), da un artwork che si attesta a buoni livelli, e più in generale dall'evidente professionalità messa in campo dai quattro musicisti. Peraltro i Golem hanno ben assorbito la separazione dal vocalist Nicola Esposito, con il chitarrista Matteo De Bellis ad occupare il doppio ruolo, chitarra e voce, cantando in maniera feroce e brutale.
"Ever Been To Hell" è un'ottima opener, aggressiva ed allo stesso tempo graziata da un feeling contagioso, aspetti che accentuano un paragone con gli In Flames (tirati in ballo anche con "Murder God"), e siccome "Ezechiel" si rivela un breve spoken (probabilmente estratto da qualche film) il massacro sonoro è rimandato alla titletrack. Tocca poi a "The Dark Passenger", un mid tempo pachidermico ed insistente, mentre influenze riconducibili ai Children of Bodom affiorano su "Metal Holocaust". Nonostante questi accostamenti risulta evidente come rispetto al precedente "Death Never Dies" i Golem abbiano cercato di staccarsi ulteriormente da eventuali modelli d'ispirazione, inserendo ad esempio alcuni passaggi meno canonici (vedasi gli effetti sulla thrashy "Like a Cage" o la ritmica ossessiva di una "World Of Lies") ed optando per assoli di chitarra che non disdegnano un tocco melodico, nemmeno su un pezzo potente e dal passo deciso come "Enemyself". Ma Ottavio Marzo e Matteo De Bellis non se la cavano solo in fase solista, ma si propongono ottimamente anche a livello di riffs, e sono sempre ben supportati dal duo ritmico, Domenico Bottalico e Damiano Porcelli.
Come già conclusi la recensione di "Death Never Dies": ... un CD caldamente consigliato.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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