Copertina 7,5

Info

Demo
Anno di uscita:2010
Durata:27 min.

Tracklist

  1. NOTHING FITS THE HOLES
  2. HOLLYWOOD 15
  3. FALLEN
  4. NEW DIMENSION
  5. WALLS OF SILENCE
  6. PROWLER

Line up

  • Aldo Caprini: vocals
  • Marco Spinazza: guitars
  • Daniele Van De Pol: bass
  • Lorenzo Stentella: drums

Voto medio utenti

I Glory Hunter sono stati tra i primi gruppi italiani a sbattersi tra le difficoltà di quella che era la scena metal nazionale a cavallo tra gli anni '80 ed il decennio successivo.
Riescono, infatti, a dar luce al primo demo ("Fighting for the Earth") già nel 1989, doppiandolo un paio d'anni dopo con "Psychotime" e replicando poi con "Walls of Silence" (1993), lavori sempre più maturi che vedono questa formazione originaria di Terni allontanarsi progressivamente dalle influenze legate alla NWOBHM e quelle della scena metal statunitense (presero il nome da un pezzo degli Armored Saint) che ne avevano caratterizzato gli esordi. Evoluzione che trova il suo culmine nell'esordio "Ulysses Day Two", album uscito nel 1998 per la Underground Symphony.
Poteva, e doveva essere un inizio, invece, a causa dell'acuirsi dell'instabilità nella line-up, per i Glory Hunter iniziò un lunga pausa, rotta solo con l'uscita di questo nuovo promo che li vede nuovamente guidati dal nucleo storico, Marco Spinazza ed Aldo Caprini, accompagnato dal batterista Lorenzo Stentella (già con il gruppo ai tempi di "Ulysses, Day Two") e dal bassista Daniele Van De Pol, per quanto da poco sostituito dalla new entry Paolo Scappiti.

Una lunga, ma meritata, introduzione prima di entrare tra le pieghe di "Play", che si apre con "Nothing Fits the Holes", brano che vive di pulsazioni progressive, sottolineate dai fraseggi delicati della chitarra di Marco Spinazza e dalla presenza di un pianoforte che dona un tocco malinconico al pezzo. "Hollywood 15" è più immediata nella sua indole rockeggiante e con un pizzico di energia in più. Sia "Fallen" sia la più melodica "New Dimension" ci riportano ai suoni intimisti dell'opener, con un'ottima prova alle voci, nei cori ed in quella solista di Aldo Caprini, tra Hard, Progressive e Class Metal. Ed infine i Glory Hunter chiudono questo MCD con un doppio tributo: a loro stessi (e se lo meritano...) rivisitando "Walls of Silence", brano che continua a ricordare parecchio i Queensryche, ed omaggiando gli Iron Maiden, con una versione della preistorica "Prowler", che qui non perde poi molto della sua ruvidezza originale, pur lasciando trapelare quelle che sono ormai le coordinate musicali dei Glory Hunter.

Tra i tanti missing in action, i Glory Hunter sono tra quelli che più meritavano una nuova chance, e lo confermano con questo "Play".

Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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