Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:49 min.
Etichetta:AOR Heaven
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. ANG3LS (HELP US)
  2. ALONE I CRY
  3. SHELTER ME FROM THE RAIN
  4. TELL ME WHY
  5. EVERY TIME IT RAINS (INSTRUMENTAL)
  6. STRANGE ANG3LS
  7. TO LIVE AGAIN
  8. SAVE YOUR PRAYERS
  9. EDEN IS BURNING
  10. SO FAR FORM HEAVEN

Line up

  • David Mark Pearce: guitars
  • Göran Edman: vocals
  • John Payne: vocals
  • C. S. Brown: bass
  • Lisa LaRue: keyboards
  • Oliver Wakeman: keyboards
  • Mikael Wikman: drums

Voto medio utenti

David Mark Pearce … ohibò, e chi sarà mai costui? Questa la prima reazione del sottoscritto di fronte promo di “Strange ang3ls”, un disco dalla front-cover abbastanza particolare, e tuttavia poco emblematica.
Il retro della suddetta copertina, in realtà, è più indicativo, mostrando l’immagine di un (anonimo?) personaggio lungo-crinito con tanto di chitarra a tracolla.
Approfondendo la questione, si scopre, così, che il nostro è, in effetti, un chitarrista, ma anche un compositore, produttore e ingegnere del suono inglese, che suona dall’età di quindici anni e che deve fondamentalmente la sua “fortuna” all’incontro fortuito con Oliver Wakeman, cotanto figlio di cotanto padre, con il quale collabora ormai da parecchio tempo.
Alla luce di conoscenze così prestigiose, il primo full-length di Mr. Pearce non poteva esimersi da coinvolgere personalità di spicco, ed ecco che, oltre all’amico Oliver, troviamo musicisti di comprovata fama, con in testa due vocalist d’eccezione come Göran Edman (Malmsteen, Talisman, Street Talk e una miriade di altri progetti e collaborazioni) e John Payne (Asia e GPS, nel curriculum) a fornire una solida garanzia di qualità nel campo della fonazione modulata.
Il risultato è un disco di hard-rock melodico, con qualche sporadica propaggine nei suoni “adulti” (direi qualcosa tra i Rainbow e il Malmsteen più “equilibrato” …), ben suonato e cantato, ma francamente anche abbastanza sterile, capace di qualche spunto interessante comunque non sufficientemente a sollevare il programma complessivo da una viscosa forma di “aurea” mediocrità.
La produzione poi, piuttosto deficitaria, svilisce ulteriormente gli sforzi di una chitarra in continuo fermento, impegnata nel tentativo di fornire manifesti sonori efficaci e vincenti che invece alla prova dei fatti raramente lasciano segni importanti, nutriti come sono, nelle strutture e nelle linee armoniche, dal banale e dal luogo comune.
Rimangono due ottime voci, un guitar-hero dotato di tecnica e misura (si ritaglia un unico momento di “gloria personale”, nella gradevole “Every time it rains”) e una manciata di canzoni inoffensive ma tutto sommato piacevoli, con “Alone I cry” e “Shelter me from the rain” (con Edman al microfono), “Tell me why” e la zuccherosa “Save your prayers” (dove è Payne a gestire la pratica vocale) ad evidenziare qualche debole picco nel tracciato dell’attenzione.
Troppo poco, caro David … E poi, tornando alla copertina, ma che razza di angeli frequenti?
Recensione a cura di Marco Aimasso

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