Il ritorno degli anni ’70 e di un certo modo di fare rock è ormai conclamato da diversi mesi: le band che propongono un certo sound sono ormai parecchie e la qualità dei dischi che iniziano a girare è sempre più alta (fatevi un giro dalle parti dei
Rival Sons se non ci credete).
In perfetta linea con questo trend, ecco giungere dalla Norvegia (e vi assicuro che sentendoli avreste scommesso la casa che fossero americani) l’omonima opera prima dei
The Wheel, che ci regalano un disco in cui hard rock, blues e funk si fondono con sapienza, conditi da un’attitudine Seventies piacevole e sensuale.
Una grandissima voce domina un disco dove non trovano spazio ballad, ma solo tanto buon rock, senza compromessi e senza filler. Ascoltatevi il riff di
Love o la trascinante
Tellin’ No Lies, l’incedere irresistibile di
Comin’ On o la purpleiana
Walk On Out…tutto qui dentro sa di grande musica, per dieci pezzi tra cui fatico davvero a scegliere di cosa parlarvi.
Come debutto direi che ci siamo alla grande, soprattutto perché ci troviamo di fronte a un album autoprodotto (che supera di parecchio diverse produzioni ufficiali, sia come qualità che come suoni). Una band di cui si sa davvero poco (anche le informazioni on line latitano parecchio), ma da tenere d’occhio. Andate a scoprirli, subito.
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