Dopo l'ennesima pubblicazione/delusione in ambito
Progressive Metal dell'ultimo periodo, gli
Arch/Matheos sono la band che spicca tra i giganti del settore.
Come suggerisce il nome stesso, si tratta del nuovo progetto di
John Arch (storico membro dei
Fates Warning) e
Jim Matheos (chitarrista degli stessi
Fates Warning e del duo
Osi che ha fondato insieme a
Kevin Moore e al quale si sono occasionalmente uniti musicisti del calibro di
Steven Wilson o
Mike Portnoy).
Ascoltando ''
Sympathetic Resonance'' capiamo che una pubblicazione impregnata di vero e proprio
Progressive Metal, così spontanea e genuina, mancava da tempo sulla scena; dunque, amanti del genere se siete stanchi di scendere a compromessi ecco l'album che fa al caso vostro.
''
Sympathetic Resonance'' innanzitutto vanta una formazione che presenta nomi qiuali:
Joey Vera (
Armored Saint,
Anthrax,
Fates Warning,
Seven Witches),
Bobby Jarzombek (
Halford,
Fates Warning,
Sebastian Bach,
Riot,
Spastic Ink) e
Frank Aresti (
Fates Warning), che insieme alla coppia
Arch -
Matheos riescono a dare il meglio in fatto di capacità compositiva, ma non solo; le sei tracce, non proprio di breve durata, sono un mix energico e dinamico di melodia e riff martellanti, ritornelli orecchiabili e linee vocali cervellotiche, introduzioni strumentali acustiche e ritmiche violente, in cui armonia e tecnica si legano per dar vita ad un sound potente, compatto ed assolutamente curato in maniera del tutto maniacale.
Ben lontano dall'essere il caso in cui vengono svolti i soliti ''esercizi di chitarra'', sfoggiando inutili virtuosismi, ''
Sympathetic Resonance'' è un disco autentico che si lascia ascoltare serenamente e in maniera piacevole (questo grazie alla presenza di una melodia studiata di fondo) e senza annoiare l'ascoltatore nonostante la durata dei singoli brani (questi ultimi risultano così completi che la loro lunghezza sembra quasi giustificata e non dispiace).
Dalla prima all'ultima nota il lavoro risulta coinvolgente e dinamico, senza mai perdere qualità! In apertura abbiamo ''
Neurotically Wired'' che si sviluppa a partire da un'introduzione acustica fino ad arrivare a riff robusti, su una linea vocale in movimento. ''
Midnight Serenade'' è un brano molto melodico ed orecchiabile, seguito dall'energica ''
Stained Glass Sky'' impostata secondo uno schema che alterna riff grintosi, ritornello melodico e una chiusura più che calzante; si tratta del brano più accattivante e coinvolgente del disco anche grazie all'eccezionale performance di
John Arch (che a tratti ricorda un giovane
James LaBrie, all'inizio della sua carriera), che da il meglio di sé anche sulle parti alte del brano successivo, ''
On The Fence''.
''
Any Given Day (Strangers Like Me)'' è un pezzo da ascoltare tutto d'un fiato; sul finale presenta un'apertura melodica che prepara l'ascoltatore al brano successivo, ''
Incense and Myrrh'', ovvero una ballad che chiude nel migliore dei modi questo ''
Sympathetic Resonance''.
Concludendo possiamo dire che la coppia
Arch –
Matheos ha dato prova di grande abilità e di certo con questo primo (capo)lavoro ha fatto centro all'istante; ciò che il disco propone è un progressive metal moderno, spontaneo e accessibile fin da un primo ascolto, che sicuramente sarà apprezzato dall'amante del genere.
Si tratta del disco progressive dell'anno? Siamo sulla giusta strada; una cosa è certa, ovvero il fatto che questo lavoro degli
Arch/Matheos (duo nato quasi per caso e che merita un seguito) è uno schiaffo morale alle pubblicazioni fatte dai grandi nomi di questo settore nell'ultimo anno.