Desta notevole curiosità questo “Acoustique”, lavoro in cui i “nuovi”
Foreigner si confrontano con la loro
storia, in una versione “a spine staccate”.
Inutile nascondersi dietro al proverbiale dito, il primo osservato speciale della circostanza è Kelly Hansen e anche se il vocalist ex-Hurricane ha già fornito prova di poter sostenere in modo assai onorevole la pesante eredità lasciata da un “certo” Louis Andrew Grammatico sia sul fronte discografico (“Can’t slow down”) e sia sotto il profilo live, è soprattutto la sua laringe ad essere sottoposta all’ennesimo esame.
Brillantemente superato, per la cronaca, così com’è davvero emozionante la veste “unplugged” conferita ad un repertorio che del resto deve essere giudicato
nientemeno che inattaccabile, per uno dei gruppi guida dell’intero movimento.
La voce calda e pastosa di Hansen (ma è necessario porre l’accento anche sul gran lavoro dell’intero reparto vocale) si staglia su arrangiamenti sempre preziosi e godibili, capaci di conferire nuove sfumature a brani memorabili, favolosi nelle loro deliziose curve melodiche così abili, anche in assenza di una contribuzione “elettrica”, a penetrare nel profondo la corteccia sensoriale di tutti gli appassionati, confermando, se ancora ce ne fosse la necessità, la loro assoluta valenza artistica.
“Long long way from home”, “Cold as ice”, “Double vision”, "Feels like the first time”, l’
hit immortale “Waiting for a girl like you”, per non parlare dei magici adattamenti di “Starrider” (già di suo predisposta allo scopo!) e “Juke box hero”, rappresentano momenti d’ascolto irrinunciabili anche per chi questi brani li conosce a memoria e se "The flame still burns" (una toccante ballata composta per il film "Still crazy") e “That's all right” (frizzante tributo ad Elvis Presley) incarnano con merito il loro ruolo di “chicche” della sezione acustica, il disco riserva piccole sorprese anche per i sostenitori della variante più familiare dei Foreigner (e a loro beneficio ricordiamo che esiste pure una sontuosa
limited-edition dell’albo con un Cd intero di classici risuonati in maniera “tradizionale” dalla
line-up attuale, completata da un DVD con esibizioni della band sia acustiche che elettriche).
Innanzi tutto, un pezzo nuovo, “Save me” alla cui stesura ha contribuito Samantha Ronson (musicista e DJ di fama, nonché figliastra di Mick Jones), un ritmato abbastanza lineare e tuttavia degno della celebre classe del gruppo e poi ancora due (meno
impreviste!)
bonus tracks, il persuasivo articolo recente “When it comes to love” e l’imprescindibile “I want to know what love is”, una di quelle straordinarie situazioni musicali in cui tutto funziona alla perfezione … ispirazione, intensità, eleganza e … ampio consenso di pubblico.
“Acoustique” è un prodotto altamente consigliato, anche a chi rimpiange i tempi di Lou Gramm (e Ian McDonald) … quel momento
aureo e probabilmente irripetibile rimarrà per sempre nella storia della musica, ma ciò non impedisce a “questi” Foreigner di continuare imperterriti nella loro valorosa
missione artistica … “oggi” sostanzialmente celebrando al meglio proprio quel passato così sfolgorante e “domani” continuando l’
apostolato con l’ennesima dimostrazione di un’invidiabile superiorità melodica.
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