I
Decaying arrivano dalle gelide lande finlandesi, e sembrerebbero decisamente giovani, almeno a giudicare dalle foto. Di sicuro lo sono come band, visto che si sono formati solo l’anno scorso. Dopo la pubblicazione di due demo, la Hellthrasher Productions decide di ristamparli entrambi interamente, ed ecco quindi arrivare sugli scaffali di dischi “Devastate”, sei brani di ferale death/doom metal. Dai pochi dati che ho in mio possesso si tratta della trasposizione fedele dei due demo, quindi neanche una nota è stata ri-registrata per l’occasione, almeno così sembrerebbe. Una scelta quanto meno strana, ma quest’è… Del genere abbiamo già accennato, quindi cerchiamo di andare un po’ più a fondo per vedere se la definizione corrisponde a realtà. Effettivamente sì, in quanto le composizioni del cantante/chitarrista/bassista/tuttofare Matias Nastolin si muovono lungo coordinate d’altri tempi, perfettamente a cavallo tra il death metal di stampo europeo dei primi anni novanta e partiture più morbosamente lente e doom. Se poi date un’occhiata alla durata dei brani vi accorgerete che tre su sei superano abbondantemente i 10 minuti, il che può darvi un’idea ancora più indicativa del sound dei nostri. Sound che fa del grezzo e del cupo i suoi biglietti da visita. Se non fossi in possesso dei dati anagrafici non ci penserei più di tanto e direi che questa è la ristampa di qualche sconosciuta band dei nineties, visto l’approccio che i nostri hanno nei riguardi del death metal. Tupa-tupa e cassa a mille, blast beat solo quando è necessario, voce cavernosa, riff di chitarra semplici ed essenziali, e rallentamenti a spezzare la monotonia dei brani. Una pacchia, quindi, per chi concepisce il death metal in maniera ‘antica’, e poco gradisce riff cervellotici, blast beat a manetta e tutti gli altri stilemi del brutal. Inutile dire, mi sembra chiaro, che in queste sei canzoni non c’è la benché minima traccia di melodia tipica di tante band scandinave. I Decaying se ne fregano dei ritornelli di facile presa, preferiscono pestare duro alla cieca, e per fortuna, aggiungo io. Fatta una panoramica stilistica del disco, andiamo oltre… Non me la sento di sbilanciarmi più di tanto gridando al miracolo, perché sarei poco credibile. “Devastate” è un buon disco di death metal, ma niente più di questo. Di conseguenza è destinato esclusivamente agli amanti del genere o a chi concepisce il metal in maniera differente dalla massa dei giorni nostri. Tutti questi potranno, per un’oretta circa, deliziare le loro orecchie come si faceva una volta. Sono altrettanto certo, però, che la carriera dei Decaying, se continuerà, e pare proprio di sì, visto che la biografia parla di un nuovo album in arrivo, resterà comunque relegata al circuito strettamente underground, un po’ per la proposta ormai, purtroppo, di nicchia, un po’ per il loro valore, che certamente non fa gridare al miracolo. Dei buoni gregari, insomma, che sanno il fatto loro, ma sono ben lungi dall’essere dei fenomeni.
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