Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2004
Durata:48 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FALLEN
  2. TEARS
  3. WHATEVER HATE PROVIDES
  4. CAUSE OF LAUGHTER
  5. IN THE COLD
  6. TAKE WHAT'S MINE
  7. FACE OF PAIN
  8. SEARCHING
  9. TWO SECONDS TO LIVE
  10. CRY ON MY SHOULDER

Line up

  • Andy B. Frank: vocals
  • Markus Pohl: guitars
  • Dennis Wohlbold: bass
  • Sascha Sauer: drums
  • Cedric Dupont: guitars

Voto medio utenti

Non male, ma in realtà mi aspettavo qualcosa di più dal quarto album dei Symphorce, che avevo scoperto ai tempi della loro seconda realizzazione, "Sinctuary", album che a mio parere rimane ancora insuperato nella carriera del gruppo tedesco. Scorrendo i 10 brani presenti su "Twice Second" (la versione limitata ne conterrà un undicesimo) mi sono chiesto più di una volta se i Symphorce si siano realmente "risparmiati", forse perché distratti o troppo impegnati su altri fronti. Ad esempio Andy B.Frank è allo stesso tempo il cantante dei Brainstorm, mentre Cedric Dupont è impegnato con i Freedom Call, ma anche gli altri musicisti del gruppo si destreggiano con diverse realtà musicali. Ad ogni modo "Fallen" apre bene il disco, rivelandosi un uptempo dotato di un buon coro e ricco di groove, reso ancora più accattivante da alcuni samplers quà e là che gli donano un tocco modernista. La seguente "Tears" è invece sin troppo rapportabile agli Angel Dust (idem per "Face of Pain"), ed in effetti, direi che la collocazione stilistica di "Twice Second" sia proprio questa. "Whatever Hate Provides" e "Take What's Mine" invece guardano maggiormente oltreoceano, negli States... a Seattle... ai Nevermore, con il cantato di Andy a richiamare apertamente quello di Warrel Dane. I Symphorce ci serbano le cose migliori per la fine dell'album: l'interpretazione vocale della drammatica "Cry on My Shoulder" è davvero sopra le righe, così come eccelle la parte chitarristica. Da segnalare, a livello di curiosità, la presenza come "guest" di un bambino, autore dei vagiti che danno il via alla pregevole parte strumentale che chiude il brano e l'album. Melodia, passaggi graffianti, momenti ricchi di pathos, sferragliate al limite del thrash ed una gran voce: sono sempre stati questi elementi a caratterizzare lo stile dei Symphorce e sono tutti presenti anche "Twice Second". Bravo come sempre a far risaltare tutto ciò l'esperto produttore Achim Kohler, autore dell'ottimo lavoro dietro ai banchi di regia ed ormai affiatatissimo con il gruppo. Di quanto fatto dai singoli musicisti, oltre alla "solita" prova di Andy Frank, sottolineerei la prestazione del bassista Dennis Wohlbold, sempre molto presente nell'economia dei diversi pezzi.
Come detto in apertura si tratta di complessivamente di un buon lavoro, ma nulla mi toglie dalla testa che dovevano e potevano fare di più.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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