Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:75 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. SECRETS WE HIDE
  2. THE ENEMY
  3. STAND YOUR GROUND
  4. HERO
  5. DESTINY
  6. THE SKY IS FALLING
  7. WORLDS APART
  8. ESCAPE FROM THE NIGHT
  9. WE ARE ONE
  10. STRONGER THAN STEEL
  11. FALSE GODI
  12. TO THE ENDS

Line up

  • Jack Starr: guitars
  • Ned Meloni: bass
  • Todd Michael Hall: vocals
  • Rhino: drums

Voto medio utenti

Quel playmobil di Jack Starr (qui un contributo dalla regia) fa parte di quegli anti-eroi per cui non puoi non fare il tifo. Sempre nell'ombra, mai sopra le righe ma costantemente in trincea a proporre la sua musica piena di melodia, epicità, sangue, potenza... Non è uno shredder, non è un chitarrista pulito, fine, preciso, è uno di quelli che fa fischiare la chitarra e preferisce poche note giuste ad una pioggia sul pentagramma. Uno che anche quando non si occupa di power/epic è qualcosa di grandissimo (se non sapete, leggete qui), ma se accanto ad un personaggio del genere ci mettete uno schiacciasassi come Rhino (ex-Manowar, per gli impuri) e, soprattutto, una voce come quella di Todd Michael Hall (Riot V, Harlet, Reverence) è facile immaginare un contenuto di un certo spessore.
Ed infatti "Stand Your Ground" si presenta a noi come un compendio del perfetto epic power, pieno di quei barani memorizzabili che ti accendono, quei fraseggi che trasportano e quella indole cafona e guerraiola che ti fa sfoderare l'ascia e godere spensieratamente come fossi ancora un sedicenne. Il bello di questa musica sta tutto qui, ma non è per nulla facile scrivere delle canzoni che funzionano usando questi elementi. Jack e la sua cricca ci riescono. Cosa gli vuoi dire ad un brano come The Enemy, che contiene tutte le caratteristiche qui elencate e che, accoppiata a Secrets We Hide e Hero costituisce una tripletta da veri true defenders of steel? Tra mid tempo muscolosi (The Sky Is Falling, Escape From The Night, False Gods) e canzoni andanti (Stronger Than Steel) questi ragazzi riversano tutto il loro estro, riuscendo a coinvolgere sempre. Quasi sempre. Ecco, se devo trovare un difetto, allora indico l'eccessiva durata di alcune canzoni (soprattutto Stand Your Ground, We Are One, False Gods) che si dilungano eccessivamente perdendo potenza per strada e dando segnali di stanca. Finché parliamo di cose non troppo riuscite, butto nel (breve) elenco anche Destiny, pezzo davvero bruttino con testi risibili. È un up-tempo con richiami melodici ai Thin Lizzy, "walk with me across the sea to a place only we can see, open the gates to a secret place where only you can see your destiny". Davvero zuccherina, rockettina ed indigesta in questo contesto, se ne faceva probabilmente a meno.
Al netto di questi piccoli difetti, "Stand Your Ground" è un disco godibilissimo che ti fa volare sulle splendide linee vocali di Michael Hall, uno che a cantarti le controindicazioni della Tachipirina ti fomenta e ti fa pure passare la febbre, un album che ti carica e ti mette di buon umore. Ah, e la ballatona per staccare un attimo? Certo, c'è anche quella ed è una gran figata (Worlds Apart).. Ma scusate, cosa cercate ancora in un disco di questo genere nel 2017? Qui non ci sono tastierine, produzioni leccate (anzi, il disco suona benissimo) o altri abomini che hanno portato il power a rendersi ridicolo, qui è tutto trve! Personalmente preferisco di pochino il predecedente "Land of The Dead", un disco che ascolto ancora spesso, ma è davvero questione di poco, anche con "Stand Your Ground" siamo su alti livelli (tra 7,5 e 8, in numeri).
Ed ora sellate il vostro destriero, armatevi, andate a saccheggiare ed esigete il vostro ius primae noctis!

Immagine
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 ott 2017 alle 21:53

Annoia addirittura? 0_0 Personalmente non vedo un abisso col precedente. Ecco, questo è un pochino più ridondante e si perde in qualche occasione, te lo concedo :D Una volta arrivatomi il vinile ho visto che molti pezzi (quasi tutti) li ha scritti Meloni. Che Starr fosse un po' arido?

Inserito il 08 ott 2017 alle 09:34

Nonostante sia il mio genere preferito è adoro Starr dal primo Virgin Steele, questo disco mi annoia, credo che il suo grande difetto sia una certa prevedibilita’ e mancanza di incisivita’ nel songwriting, cosa che non accadeva col precedente Land of The Dead.

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