Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:55 min.
Etichetta:AOR Heaven
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. KILLING ME
  2. IF HE LOVES YOU
  3. UNDER SOUTHERN SKIES
  4. STRENGTH TO CARRY ON
  5. GHOST IN THE NIGHT
  6. WITHOUT WARNING
  7. SHE’S GONE
  8. FIRE WITH FIRE
  9. SAVE NO PRISONERS
  10. WISH YOU WERE HERE
  11. MONTSERRAT

Line up

  • Steve Newman: vocals, guitar, keyboards
  • Rob McEwen: drums, percussion
  • Shaun Bessant: lead guitar on “If He Loves You”

Voto medio utenti

Pur apprezzando ampiamente la sua brillante laringe, capace di vibrare come se si trattasse di una fruttuosa e duttile interpolazione Michael Bolton / Richard Page / Steve Perry, non mi considero esattamente un fan irriducibile di Steve Newman, autore di una carriera solista di livello, ma priva, almeno per quanto mi riguarda, di quell’imponderabile quid decisivo in grado di fare emergere i suoi frutti dal cumulo di prodotti analoghi.
Ora, le possibilità sono fondamentalmente due: o con “l’età” mi sono ammorbidito, diventando più accomodante (e sarebbe un’anomalia, perché normalmente succede, semmai, l’esatto contrario!) oppure questo “Under southern skies” è effettivamente una delle cose migliori (assieme al precedente “The art of balance”, probabilmente) prodotte dal valente singer britannico sotto la sua personale intestazione.
Allontanando prepotentemente la prima ipotesi, non mi resta che propendere per la seconda, non rilevando, ancora una volta, nulla di veramente speciale, e tuttavia dovendo pure rimarcare che il “ragazzo” (quasi coetaneo del sottoscritto, per la cronaca) di Bedford, con la maturità anagrafica deve aver anche acquisito una certa saggezza compositiva, dacché il disco scorre assai piacevolmente, ostentando eleganza, spontaneità, energia e sentimento, riuscendo, ed ecco la cosa importante, a lasciare contemporaneamente parecchie tracce di sé, incoraggiando immediatamente il riascolto (almeno degli episodi salienti!), circostanza sempre più inconsueta in un mercato in cui le uscite degne di considerazione si susseguono a ritmo vertiginoso.
Cominciamo le dovute (e abbastanza numerose …) segnalazioni con “Killing me”, esempio piuttosto riuscito di AOR “classico” raffinato e dinamico, proseguiamo sulla medesima proficua falsariga con “If he loves you, caratterizzata da un andamento vocale dagli accenti vagamente Perry-ani e concludiamo la prima sezione di citazioni con l’esuberante title-track, davvero affascinante nel magnetico cantato e nelle suggestive stratificazioni armoniche del refrain.
“Strength to carry on” piace per l’intensità emotiva profusa e pone l’accento sulle eccellenti doti empatico-interpretative di Mr. Newman, le stesse che alimentano l’avvolgente “Wish you were here” e la splendida “Montserrat” (la mia preferita in assoluto!), mentre per quanto riguarda il resto del programma mi limito ad evidenziare la contagiosa essenzialità di “Save no prisoners” e l’affabilità di “She’s gone”, maliosa nel suo tocco elegiaco.
E bravo Steve … dopo gli ottimi Big Life, un’altra bella prova da consegnare con orgoglio e determinazione ad una scena prospera e assai competitiva, nella quale spiccare in maniera significativa sembra finalmente un’impresa alla tua portata …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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