I Fury sono un gruppo canadese che suona un rock melodico e frizzante con qualche spunto più energico ("Love's Ammunition" e "10,000 Girls") che li avvicina ai Quiet Riot o agli Skid Row meno punkettari ed allo stesso tempo ai Bon Jovi (l'anthem "No For An Answer"). O forse sarebbe stato meglio dire "erano e suonavano", dato che non so dirvi se i Fury sono tuttora in attività. Infatti, incisero questo album già nella prima metà degli anni '90, purtroppo ai tempi non riuscirono a vederlo realizzato, a causa del disinteresse per il genere che era venuto a seguire la grande esplosione del genere Grunge. Questo "inconveniente", anche riportato nelle note del booklet, me li fa ha fatti subito guardare con maggior simpatia. Non che ne avessero bisogno, "Fury" si fa apprezzare per l'energia e per la bravura del gruppo, su tutti il singer Chris Comely. I Fury mostrano il lato più melodico su "Shouldn't I Be" e "Eternal Flame", con quest'ultima che si fa preferire per l'utilizzo della chitarra acustica, unico strumento ad accompagnare il cantante. Tra i brani più significativi l'ottimo e rockeggiante mid-tempo "Fire" e "Higher Ground", dove un chorus sin troppo orecchiabile è bilanciato dall'andamento blueseggiante e sopratutto dalle chitarre ruvide quanto basta. Insomma, un'interessante opera di recupero, un album che non meritava sicuramente l'oblio, ma che farà fatica a ritagliarsi un posticino in un mercato che si sta saturando sempre più, arrivando là... anche in quelle nicchie che finora erano rimaste un po' defilate.
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