Nashville Pussy - From Hell To Texas - Live And Loud in Europe

Copertina 6

Info

Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:Steamhammer

Tracklist

  1. FROM HELL TO TEXAS
  2. DRUNK DRIVING MAN
  3. AIN`T YO BUSINESS
  4. I´M SO HIGH
  5. LATE GREAT USA
  6. SPEED MACHINE
  7. DEAD MEN CAN`T GET DRUNK
  8. WHY WHY WHY
  9. LAZY JESUS
  10. STONE COLD DOWN
  11. PRAY FOR THE DEVIL
  12. GIVE ME A HIT BEFORE I GO
  13. SAY SOMETHING NASTY - DURANGO, SPAIN
  14. FROM HELL TO TEXAS - PRAGUE, CZECH REPUBLIC
  15. AINT YOUR BUSINESS - BRATISLAVA, SLOVAKIA
  16. PIECE OF ASS - VIGO, SPAIN
  17. COME ON, COME ON, COME ON - PRAGUE, CZECH REPUBLIC
  18. HATE AND WHISKEY - PRAGUE, CZECH REPUBLIC
  19. LATE GREAT USA - PRAGUE, CZECH REPUBLIC
  20. I'M SO HIGH - RIS ORANGIS, FRANCE
  21. STRUTTIN COCK - WEINHEIM, GERMANY
  22. SNAKE EYES - DEVENTER, NETHERLANDS
  23. I'M THE MAN - DEVENTER, NETHERLANDS
  24. WHY WHY WHY - DEVENTER, NETHERLANDS
  25. THE BITCH JUST KICKED ME OUT - VIGO, SPAIN
  26. DRUNK DRIVIN' MAN - BRATISLAVA, SLOVAKIA
  27. GO MOTHERFUCKER GO - DEVENTER, NETHERLANDS
  28. GOIN' DOWN - BRATISLAVA, SLOVAKIA

Line up

  • Blaine Cartwright: guitars, vocals
  • Ruyter Suys: guitars
  • Karen Cuda: bass
  • Jeremy Thompson: drums

Voto medio utenti

Ci sono rock bands che con un paio di hit vincenti diventano superstar famose in tutto il mondo, ed altre che lavorano sodo ma il successo lo sfiorano solamente. Nella seconda categoria mi vengono in mente nomi come Raging Slab, Fireball Ministry, Five Horse Johnson, e naturalmente i Nashville Pussy.
Formatisi nel 1996, due anni dopo esordivano con l’acclamato “Let them eat pussy” e piazzavano un singolo nelle nomination al Grammy. All’epoca, con il mercato inflazionato da grunge, brit-pop e depressioni varie, il loro rock semplice e cafone, grintoso ed orecchiabile, pieno di donne, sesso, whiskey ed immaginario southern, era sembrato una boccata d’ossigeno. Aggiungiamo il look da “selvaggio west” e le due musiciste poppute e discinte, e la loro strada verso la gloria pareva spianata. Invece, proprio in quegli anni sbucavano come funghi formazioni che rispolveravano il vecchio, selvaggio, hard rock delle origini e la scena si frantumava in una miriade di vere e presunte “new sensation”.
Il quartetto di Atlanta non ha certo pianto sull’occasione sfumata, proseguendo nella sua onesta carriera fatta di buoni e piacevoli album e di continui tour in giro per il mondo.
E’ risaputo che questo tipo di “beautiful losers” mi è sempre stato simpatico, per varie ragioni. Stavolta però, i Nashville Pussy hanno accettato un’operazione che non mi entusiasma affatto.
Il presente doppio cd è composto da “From hell to Texas”, lavoro già pubblicato nel 2009, rimixato e con scaletta dei brani variata, più una raccolta di pezzi dal vivo registrati durante la successiva tournee europea. Il motivo sarebbe una sorta di preparazione dei loro fans oltreoceano al nuovo tour che sta per iniziare e che prevede anche un paio di date in Italia.
Con tutto il rispetto, visto l’indecente costo dei dischi (..perlomeno da noi..), mi sembra alquanto difficile che un appassionato già in possesso dell’album, vedi il sottoscritto, se lo ricompri in versione doppia per guadagnarci una manciata di canzoni live, oltretutto ben note.
Casomai, potrebbe essere di qualche interesse per chi non li conosce e vuole gustarsi ritornelli alcoolici, voce granulosa e tanto, tanto groove.
Resto comunque dell’opinione che, di questi tempi, sono uscite di cui possiamo tranquillamente fare a meno.

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