Dopo un non certo entusiasmante 7" uscito l'anno scorso, per gli
Slingblade è ora giunto il momento del primo album, ancora per la High Roller Records, con la formazione svedese che ci presenta dieci nuove canzoni che si snodano in un concept horror la cui protagonista è quella inquietante Molly Black raffigurata in primo piano sulla copertina del disco.
Tuttavia, non è che l'Heavy Metal di questa formazione faccia esplodere gli speakers, e per quanto la cantante Kristina Karlsson non abbia una brutta voce e ci metta tanta buona volontà, quello che manca all'appello è l'impatto.
Suo e delle canzoni.
Già… e non aiuta nemmeno il resto del gruppo, che nell'occasione pare un po' frenato, anche in una cavalcata come "Tie Her to the Cross", tra gli Iron Maiden e Warlock, che ha qualche spunto interessante ma non riesce a decollare.
In effetti, la voce di Kristina Karlsson ricorda parecchio quella di Doro Pesch, anche qui se non si avvertono ancora la potenza ed il calore della cantante tedesca.
E l'influenza delle due bands su citate è evidente in diverse altre canzoni, e tra queste "The Demon" o le conclusive "Molly's Death" e "Give Back What You Borrow", mentre sulla lunga "This Dream Will End" è ancor più marcata quella di Ronnie James Dio, anche se non mancano altre tracce maggiormente orientate all'Hard Rock, come "Reverend's Daughter" o "Slasher on the Loose" (più nelle corde di Girlschool o Rock Goddess) e la
AC/DC oriented "Off the Hook".
Ampi margini di miglioramento per questi Slingblade che, al di là delle critiche, superano l'esame dell'esordio.
Ok... un po' a fatica.
Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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