"This is true death metal you bastards"
Basterebbero le parole che
Martin van Drunen urla all'inizio della titletrack per descrivere
"Deathhammer" la nuova fatica discografica dei leggendari
Asphyx.
Death metal nella sua accezione più pura, più "tradizionale".
Gli olandesi ci offrono un pugno di nuove canzoni concepite per distruggere tutto e tutti senza fare nessun prigioniero e senza ricorrere a nessuna soluzione stravagante.
"Deathhammer" è, infatti, pura tradizione, la tradizione di un gruppo che ha segnato profondamente la storia del death metal europeo con dischi entrati ormai nella leggenda e che nessun amante di queste sonorità dovrebbe ignorare.
Ancora una volta gli
Asphyx interpretano il metallo della morte secondo una personalissima declinazione doomish che conferisce ai brani un fascino ed un alone minaccioso difficilmente ricontrabile altrove: l'essenza di questo lavoro sta proprio in questa sua atmosfera lenta, sulfurea, quasi ossessiva. Ascoltate con attenzione brani come la strepitosa
"Der Landser", che da sola vale il prezzo dell'intero disco, o la variegata
"We Doom You To Death", dal titolo perfetto per i nostri, e lasciatevi annichilire dal mastodontico incedere tritatutto che si chiama Asphyx.
Il suono che prorompe dal disco è perfettamente bilanciato tra brani che corrono veloci e senza freni e quelli rallentati, certamente i migliori, in un vortice sonoro che trova la sua sublimazione nell'ugola cartavetrata del già citato Van Drunen, certamente una delle voci più immediatamente riconoscibili di tutta la scena, autore in questo caso di una prova davvero maiuscola e senza fronzoli. "Deathhammer" ci riconsegna un gruppo in grande forma e rappresenta l'ennesima dimostrazione della classe di un progetto che spero continui ancora a lungo a torturare i nostri padiglioni auricolari.
Non cercate similitudini nel mondo dell'estremo: gli
Asphyx sono unici e sono ancora qui.
A voi amarli.
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