Che piacere avviare il player, ascoltare i primi 30 secondi e pensare “mi sa che oggi mi diverto davvero!” Ecco dunque arrivare i Kells, symphonic metal made in France, che temo purtroppo abbiano bisogno delle dovute presentazioni.
Quartetto female-fronted con alla guida Virginie Gonclaves, soprano leggero dalla voce tanto versatile da cimentarsi anche nello scream, affiancata nella formazione attuale da Patrick Garcia, Laurent Lésina e Julien Nicolas.
I Kells assomigliano un po’…ai Kells, vorrei evitare di fare i soliti paragoni riduttivi e sconvenienti con questa o quella band, questa o quella cantante, anche perché il loro è un metal molto originale e ricco di influenze e avremmo una lista assurda.
Dopo i primi due release passati un po’ in sordina, si ripropongono con
“Anachromie”Una premessa: testi solo in francese in linea con quanto prodotto dalla band in passato, a parte due giustamente rieditati anche in inglese per ampliare il target d’utenza (comunque rendono di più le versioni originali). Se non conoscete una parola di francese, imparatelo; non volete impararlo? fateveli tradurre!
Uno strano carillon ci apre uno scenario musicale caratterizzato da continui cambi di tempo, dominato da riff potenti e spesso pesanti; tutto ruota però -manco a dirlo- intorno alla voce di Virginie, che riesce ad alternare acuti e sussurri a scream non sempre da manuale, ma comunque di buon livello e ben inseriti. Dirige lei quest’orchestra!
Onesto il lavoro dei sintetizzatori, mai predominanti, che ci regala elementi ora inquietanti, ora nostalgici nei momenti più opportuni.
Un accenno a qualche pezzo? Difficile la scelta, visto che Anachromie suona veramente bene tutto insieme; si possono chiamare in causa i tre che spiccano maggiormente:
“Bleu”, evocativo, preludio di quanto ascolteremo.
“Se Taire”, graffiante e al tempo stesso soave.
“Emmurés”, ambizioso, quasi solenne.
Un album eclettico e sperimentale che segnerà certamente un nuovo punto di partenza per questa band ormai matura e pronta per il grande pubblico.
Note stonate? Nessuna, certo qualche assolo di chitarra elaborato meglio e un ulteriore aggiunta di parti orchestrali avrebbero reso il tutto (quasi) perfetto. Ma va bene così.
Mezzo punto in più per il carattere.
Sconfinati in tutti i sensi, cercateli, godeteveli, consigliateli.
Chapeau, Kells!