Giungono al quarto lavoro gli austriaci
Hellsaw, uno dei gruppi che meglio ha saputo re-interpretare la lezione dei maestri norvegesi del black metal.
"Trist" è infatti un disco che affonda le sue radici nella terra dei fiordi dei primi anni novanta e fa proprie le invenzioni di act come
Immortal,
Satyricon,
Mayhem senza però scadere mai nella semplice emulazione.
Gli
Hellsaw sono, infatti, molto abili nel dare un taglio "moderno" alla loro musica contaminandola con una serie di influenze che si rifanno all'heavy music tutta. Il risultato è un suono affascinante in cui epicità e tristezza si coaugulano in modo mirabile andando a dipingere paesaggi che sono si gelidi e distaccati, ma anche avvolgenti nel loro grigiore nebbioso. Da una parte gli austriaci riescono ad essere distruttivi con brani di impatto e molto raw in cui i blast beats la fanno da padrone, dall'altra sanno tessere, invece, interessanti melodie ed arpeggi in cui è facile cogliere un'anima pagan/folk di sicuro fascino.
Sul tappeto strumentale si erge a protagonista lo scream roco e quasi soffocato del leader
Aries che con il suo tono molto particolare sa dare un tocco di personalità molto interessante alle composizioni.
"Trist" è un disco black metal che farà felici sia gli amanti del suono old school sia coloro i quali guardano verso il futuro: non aspettatevi però nessuna soluzione "strana" in questo lavoro. Qui siamo di fronte ad un suono oscuro, aggressivo, evocativo, melodico dove serve, che non vuole certo inventare niente "accontentandosi" di percorrere un sentiero già battuto, ma facendolo in modo molto buono, anzi, in molti frangenti, ottimo.
Hellsaw da supportrare senza remore.
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