Alla faccia dell'anonimato... questo progetto sarebbe più adatto ad una band dedita ad un black metal nichilista e minimalista, che odia il mondo e non vuole altro che odio e morte.
Nessuna biografia, nessuna line-up, nessun sito ufficiale, nessun nome, nessun cenno nemmeno da parte dell'etichetta, per una one-man band che giace nell'estremo ignoto, a parte il nome d'arte di
Lefthander che a quanto ci è dato sapere si occupa in toto di questo progetto, nato per, citando quelle due righe messe a nostra disposizione, i fans dei
Pink Floyd, dei Tenhi, Hagalaz Runedance, Faun ed allegra compagnia.
Trattasi di neo-folk del più puro, nessuna digressione metallica, anzi non è presente nemmeno la batteria, la chitarra è quasi esclusivamente acustica, ed il tutto si basa sulla voce, a dire la verità non aggraziatissima, ed il suo accompagnamento chitarristico, punto.
A parte le band citate, paragonabili per intenti ma non certo per risultato, direi che si trova qualcosa dei
Tiamat era "
Wildhoney" ma almeno per il momento (trattasi di debut album) direi che agli
Obsidian Butterfly manca del talento per potersi cimentare in un'opera simile ed in un genere come questo, dove si passa in fretta dal "magnifico" al "noiosissimo".
Purtroppo questo omonimo album non riesce a colpire nel segno, non lascia nulla di particolarmente positivo e difficilmente potrà appassionare gli ascoltatori medi delle bands succitate, abituati a musica di altissima qualità: qui non c'è nulla di tragico od osceno, ma nemmeno di buono.
Rimandatissimi (per non dire bocciati).
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