Dopo il bellissimo "
First War of the World", i tedesconi
Black Messiah giungono al loro quinto album intitolato "
The Final Journey" (speriamo di no!) e sempre sotto label
AFM, etichetta che sembrava condannata al peggio dopo la perdita degli
Avantasia e degli
Edguy e che invece ha saputo rinnovare il proprio roster con coraggio e competenza.
Nonostante qualche voce maligna avesse gettato più di un'ombra sulla qualità di questa nuova release, alla luce di ripetuti numerosi ascolti non possiamo che promuovere nuovamente a pieni voti la formazione della Westfalia: composizioni sempre epiche, battagliere, mai banali e piene di grinta ed enfasi, valorizzate e mai appesantite dal violino ed il mandolino del barbuto Zagan, autentico leader barbarico che è la vera anima ed allo stesso tempo marcia in più dei Black Messiah: vale la pena segnalare immediatamente la splendida cover dell'altrettanto splendido (e sottovalutato!) brano dei
Candlemass "
Into the Unfathomed Tower", davvero maestosa e sfavillante in questa nuova veste.
Sin dalle iniziali "
Windloni" si capisce che sono state mantenute le giuste coordinate ed ecco che rispuntano gli echi dei
Menhir di "
Hildebrandslied", scusate se li citiamo di continuo, ma è ormai evidente che si tratta DEL disco di riferimento di tutto il movimento pagan viking teutonico!
Si prosegue alla grande con "
Der Ring mit dem Kreuz", che alza il tiro sul folk ma che non perde mai di vista la componente epic metal, fattore che rende i Black Messiah sempre godibilissimi e mai troppo danzerecci, per poi riservarci la sorpresa di "
To Become a Man", in inglese, e quasi non ci crediamo, sebbene siamo ormai abituati bene ad ascoltare i nostri in lingua madre.
La produzione è l'unico difetto piuttosto fastidioso di questo "The Final Journey", con un suono più curato e brillante, meno "attufato", i brani avrebbero potuto esplodere con maggiore potenza ed un risultato migliore ma tant'è, facciamo finta di apprezzare maggiormente il black metal low-fi a cui una volta erano dedicati i Black Messiah!
In definitiva un ottimo ritorno che conferma la bontà di questa formazione e l'ottimo stato di salute di un genere forse in calo di interessi ma sempre basato su eccellente qualità.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?