Copertina 6

Info

Anno di uscita:2012
Durata:46 min.
Etichetta:Escape Music
Distribuzione:Connecting Music

Tracklist

  1. NO WHERE TO GO
  2. YOU DON'T NEED TO THIS ANYMORE
  3. WAITING FOR RAIN TO COME
  4. SOLDIER OF FORTUNE
  5. LUVSICK
  6. ROSES
  7. TRAVEL THROUGH TIME
  8. FLY
  9. THIS IS MY TIME
  10. WITHOUT YOU
  11. OUTSIDE LOOKING IN

Line up

  • Andi Kravljaca: Vocals
  • Mike Walsh: Guitars, Keyboards
  • Duey Ribestello: Drums
  • Ryan Walsh: Bass

Voto medio utenti

Sono serviti dieci anni e più di attesa a Mike Walsh per tornare sulle scene con il suo progetto Departure. Hitch a Ride è il quarto album che vede stavolta Andi Kravljaca al microfono.
Hard rock melodico, con punte che oscillano tra il pop e qualche accenno prog e metal soprattutto nei solos. La voce di Kravljaca si rivela realmente adatta, per il timbro e l’interpretazione, al lavoro realizzato e anche musicalmente sembra ci sia molta qualità in particolare per i riff i la ritmica che lo caratterizzano: l’esperienza di e le doti di Walsh sono l’elemento portante. Ne vien fuori un album tutto sommato ben fatto che però ha come grande pecca un song-writing poco trascinante soprattutto nei chorus, tra l’altro neanche tanto innovativi, che svalutano parecchio quanto messo in musica.
Si è capito, no? Questo album non mi ha entusiasmato per nulla!
Ma andiamo per ordine. Vi consiglierei innanzitutto di invertire la sequenza della tracklist o almeno skippate immediatamente “No where to go” (a meno che non vogliate aspirare a un podio nel lancio del disco!), e andate avanti nell’ascolto, ora saltate anche la numero due e la tre. Ecco ci siamo, adesso troverete pezzi (in parte) validi ed energici contrapposti a un paio di brani lenti e coinvolgenti; un disco che dopo non essere partito nel migliore dei modi va in crescendo, tra i migliori senza alcun dubbio “Travel through time” dove incontriamo il vertice di quest’album e il bel finale con “Outside looking in” con le tastiere in primo piano. Tra i lenti vi segnalo la romantica “Without You” cantata su un background musicale molto articolato a dispetto del risultato, che realmente riesce a rappresentare il testo anche nella melodia.
Artwork ricercato e produzione quasi sporca che fa molto effetto mangianastri, un risultato che sembra però voluto.

L’attesa è stata lunga, e si poteva quindi ben sperare in un risultato migliore. Tra alti e bassi merita comunque la sufficienza. Consigliato a nostalgici non troppo esigenti!
Recensione a cura di Salvatore Sanzio

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.