Provenienti dal sempre ben assortito calderone di death metal band scandinavo, ecco arrivare il secondo album per i Corporation 187, ennesima band sorta sulla scia dei più blasonati The Haunted o Carnal Forge. Per quanto la band stessa si dichiari la risposta ad un certo tipo di sound ultimamente parecchio inflazionato, l'ascolto di questo Perfection In Pain presenta invece un concentrato di cliché e stilemi propri di un certo tipo di death/thrash metal dei quali in molti, con risultati più o meno convincenti, hanno abusato negli ultimi anni. Nati come tribute band degli Stayer, col passare del tempo i Corporation 187 sembrano aver messo da parte le influenze di Araya e compagni per optare verso qualcosa di più moderno e di gran lunga più vicino al sound delle già citate band, alle quali sono indubbiamente debitori. Con tutto questo non intendo certo sminuire il valido lavoro dei cinque musicisti, dato che Perfection In Pain è un disco di tutto rispetto, ben suonato e registrato (nonché mixato da Peter Tagtgren agli Abyss Studio), il quale si fa apprezzare per immediatezza e potenza ma che purtroppo poco o niente aggiunge a quanto sentito finora in molti altri album del genere.
In sostanza sono rari i momenti che colpiscono per originalità e personalità (tranne forse la title-track) in grado dunque di rendere veramente degno di interesse l'intero lavoro: le solite armonizzazioni di chitarra e i soliti riff compressi e diretti si susseguono su tirati up tempo nella maggior parte dei brani, lasciando a tratti spazio per episodi più cadenzati e ritmati. Il cantato growl/scream (già sentito in tutte le salse) poco aggiunge a quanto descritto, il che può essere un bene per chi ama certe sonorità mentre può risultare noioso e banale per chi cerca qualcosa in più anche in questo genere…
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