Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:27 min.
Etichetta:20 Buck Spin

Tracklist

  1. ALARIC - MEMORY ASSAULT
  2. ALARIC - SO FAR DOWN
  3. ALARIC - WEEP
  4. ATRIARCH - OBLIVION
  5. ATRIARCH - OFFERINGS

Line up

Non disponibile

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Alaric e Atriarch uniscono le forse per questo split-cd della durata di 27 minuti.
Appare opportuno analizzare le prove delle due band differentemente.
Gli Alaric, al pari degli Atriarch, vengono da Portland, nell’Oregon, costa occidentale degli Stati Uniti. Il loro sound, sciorinato nelle tre tracce loro dedicate, è un rock oscuro, ricco di pathos e tensione, dal mood sul depressivo andante, come testimonia l’opener “Memory Assault”, canzone nella quale la band usa sapientemente il ritmo, accelerandolo e rallentandolo all’occorrenza. Questa sorta di depressive rock, ricco di influenze, sospeso come’è tra certo hardcore minimale ed echi di Killing Joke e Joy Division. Molta importanza riveste la prova vocale del singer, assolutamente prfetta nel calarsi nell’umore delle composizioni e, anzi, spesso influenzandone l’andamento.
Nella successiva “So Far Down” la band mostra aperture melodiche dal flavour apocalittico che dischiudono orizzonti mozzafiato. Canzone assolutamente stupenda, intensa, ti scava dentro fin nel profondo. La conclusiva “Weep” è anch’essa una canzone di spessore, strutturata, che fa suo quanto di buono c’è nelle precedenti canzoni.
Gli Alaric sono una splendida sorpresa e sebbene tre pezzi siano pochi per un giudizio definitivo, e tralasciando il fatto che si somiglino un po’ troppo, per altro verso la band appare già matura e con un sound ben definito e personale. Ne sentiremo parlare.
Gli Atriarch all’inizio confondono, in quanto “Oblivion” sembra un pezzo degli Alaric solamente reso più oscuro e inquietante. Per fortuna che la conclusiva “Offerings” mostra le vere stigmate della band, tradendo un approccio maggiormente metal, sebbene contaminato. La canzone è oscura e violenta, con un inizio che è tipicamente doom, sinistro e funereo, che poi cresce a dismisura lungo gli oltre sette minuti della canzone, tra Pentagram e ferale black metal. Una canzone davvero impressionante.
Gli Atriarch proporzionalmente suonano ancor meno degli Alaric e quindi il giudizio è ancora più limitato, ma anche in questo caso le impressioni sono più che positive. Sentiremo parlare anche di loro.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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