Continuano le recensioni “a richiesta”, e stavolta è il buon
Pasko, utente tra i più acuti, a segnalarci il debut album dei canadesi
Skull Fist, “
Head öf the Pack” (con tanto di umlaut sulla ‘o’!). La giovane band di Toronto arriva al full length dopo un demo, un EP e dopo aver impressionato un po’ dappertutto per la proposta musicale: uno speed metal dei più puri, incontaminati, cantato con una voce altissima ed un intrico di riff lanciati a duemila all’ora che hanno del sorprendente! All’inizio mi sembravano uno scherzo, una band alla Spinal Tap, talmente tanti sono i cliché della band (vi basti leggere i titoli delle songs o i ‘proclami’ di fede nel metallo sul
facebook ufficiale)… Ascoltando questo cd, verrete sopraffatti dalle influenze degli Skull Fist, ossia tutta la NWOBHM, i Priest, i Maiden, in una maniera talmente spudorata da far gridare allo scandalo… se non fosse che, ascoltando, e riascoltando, sti quattro energumeni sanno davvero suonare! La voce di Jackie Slaughter è altissima, acuta che sembra una bambina, ma le chitarre macinano riff ed incastri sonori a mille all’ora, mentre la sezione ritmica è un monolite di rock.
Non lo so, a me sinceramente gli Skull Fist mi fanno tenerezza, e ascoltare “Head öf the Pack” mi ha fatto fare le meglio risate e mi ha fatto alzare le cornine al cielo tra una ghignata e l’altra, ma devo ammettere che, vuoi anche per questo, mi hanno preso, eccome! Una band uscita dalla macchina del tempo, un’astuta mossa commerciale o quattro musicisti superbi votati al metal primordiale? Non lo so, fate voi, qui il gusto soggettivo diventa fondamentale. Grazie Pasko!
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