Tutto ciò che siamo è il risultato di ciò che abbiamo pensato (Buddha). Logos è il suono del pensiero. Logos nasce dal caos come sorgente di ogni flusso pranico. Logos è comunicazione. Logos è un ponte che collega noi a voi. Logos è il dialogo con gli altri e con sé stessi, strumento della maieutica per la ricerca della propria verità. Siete pronti ad oliare gli ingranaggi della vostra mente?
Le parole scelte dai padovani
Maieutica per descrivere il loro nuovo lavoro, che segue l'esordio
"Ego Pe(n)sante" del 2011, dicono molto sull'approccio del gruppo alla musica.
Come lo definiscono loro stessi, il
rock pensante di
"Logos" è frutto di una profonda ricerca sia musicale che testuale, una ricerca che ha portato il gruppo a creare un disco non facilmente classificabile e sicuramente interessante.
Nelle note dell'album convivono suggestioni metalliche, soprattutto prog, vicine a certi
Dream Theater, alternative rock di scuola italiana,
Marlene Kuntz soprattutto, hard rock, dark wave e molto altro, per un prodotto che in definitiva risulta personale e quindi
Maieutica al 100%.
Il riff zeppeliano dell'intro strumentale
"Il suono del pensiero" ci presenta un gruppo molto preparato tecnicamente e da l'avvio ad un album in grado di tenere sempre vivo l'interesse grazie alla sua capacità di sapere ben dosare tutte le sfaccettature del suono dei padovani.
"Logos" è, dunque, un disco molto ricercato che sa unire passaggi intimisti a momenti taglienti ed aggressivi ed è capace di descrivere paesaggi in grado davvero di oliare i meccanismi della mente.
Tutti i brani sono ottimamente arrangianti e maniacalmente rifiniti e raggiungono vette di eccellenza in
"A.D.I.D.M", pezzo davvero splendido nella sua capacità di emozionare, e
"Tre", raffinato intreccio di suggestioni diverse e contrapposte, definendo un disco che proietta il nome dei nostri nel gotha del rock italiano, anche se, come ricordato, è difficile definire questo disco semplicemente come rock.
Del resto proseguendo nella scaletta dei brani sarà possibile anche scoprire una vena teatrale/jazz che contribuisce a delineare un'altra sfumatura di un suono davvero fresco e genuino.
Un suono al quale contribuiscono in maniera importante gli ottimi assolo di chitarra di
Matteo Brigo e la voce di
Thomas Sturaro, fine interprete di testi molto, molto, ricercati.
L'Italia, è bene ricordarlo, non è solo Amici o X Factor.
Bravissimi