Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:64 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. FENICE
  2. SIDDHARTA
  3. CRISALIDE
  4. VENGA IL TUO REGNO
  5. SIAMO QUI
  6. COME IL VENTO
  7. APEIRON

Line up

  • Giuseppe Prete: vocals, acoustic guitars, lap steel guitar
  • Marco Memmola: keys
  • Simone Basile: guitars
  • Luca Orlando: bass, vocals
  • Andrea Rapisardo: drums

Voto medio utenti

Questi ragazzi hanno rischiato grosso, perché ho ascoltato il loro disco nella stessa settimana in cui mi sono messo a recensire il nuovo lavoro di Neal Morse. Per loro avrebbe potuto essere una tragedia, dato che al cospetto di uno dei mostri sacri del progressive avrebbero potuto essere martoriati dal sottoscritto con una recensione furente. Ma la qualità di questo Apeiron è indiscutibile e, pur affiancandone l’ascolto a quello di un disco monumentale, gli italianissimi Exedra escono a testa altissima grazie ad un album piacevole, articolato e a tratti sorprendente.

In generale, c’è da dire che il lavoro strumentale, soprattutto alla sei corde, è davvero splendido: maturo, complesso, studiato nei minimi dettagli. La voce è un altro punto di forza del combo italiano, perché pur non osando troppo (anche se a mio parere il singer ne avrebbe le potenzialità) i pezzi sfoggiano delle linee vocali mai banali e di sicuro impatto. Inoltre, anche se non sono un amante del cantato in italiano, la nostra lingua in questo caso non sfigura affatto e la band si dimostra di buon livello anche nella composizione delle lyrics. Altro punto a favore degli Exedra è la scelta delle durate dei brani, praticamente perfetta: prolissi quando serve, sintetici altrove, senza troppe sbrodolate inutili che tanto male fanno a molti dischi progressive.

In fin dei conti, al termine dell’ascolto il lato negativo è uno soltanto e riguarda i suoni, ancora troppo “amatoriali”. Intendiamoci: si sente tutto quello che si deve sentire, ma con una produzione adeguata questo disco avrebbe potuto anche salire di un punto nel voto finale e guadagnarsi attenzione ben al di fuori dei nostri confini. Un vero peccato e, anzi, spero che ben presto qualche label attenta alle novità possa interessarsi dei nostri ragazzi.

Un disco tutto da sentire, dall’inizio alla fine, con qualche highlight degno di essere sottolineato: il ritornello di Fenice, le scorribande di chitarra e tastiere su Siddharta, la melodia e il guitar solo di Crisalide, l’intensa e sofferta Siamo Qui, per non parlare della suite finale, fotografia perfetta di tutto quello che gli Exedra possono regalarvi.

Inutile lamentarsi dell’arretratezza della scena italiana se non si supportano realtà interessanti come questa. Quindi bando alle ciance e andate a sentirveli!

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Recensione a cura di Alessandro Quero

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