Korn - Live At The Hollywood Palladium

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:74 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. GET UP!
  2. KILL MERCY WITHIN
  3. ILLUMINATI
  4. CHAOS LIVES IN EVERYTHING
  5. MY WALL
  6. WAY TOO FAR
  7. NARCISSISTIC CANNIBAL
  8. HERE TO STAY
  9. FREAK ON A LEASH
  10. FALLING AWAY FROM ME
  11. PREDICTABLE
  12. ANOTHER BRICK IN THE WALL
  13. SHOOTS AND LADDERS
  14. ONE
  15. GOT THE LIFE
  16. BLIND

Line up

  • Jonathan Davis: vocals
  • James “Munky” Shaffer: guitar
  • Reginald “Fieldy” Arvizu: bass
  • Ray Luzier: drums

Voto medio utenti

I Korn sono un gruppo fondamentale per chiunque voglia esplorare con un minimo di attenzione e obiettività la Storia del Rock.
Annoverabili senza possibilità di smentita tra i venerabili fondatori del concetto stesso di moderno crossover e della sua declinazione nu-metal, non hanno mai nascosto la loro impellente necessità di evoluzione stilistica, in una pressoché costante forma di sperimentazione che ha coinvolto detriti industrial, new-wave, hip-hop, elettronica, pop e metal, mescendo i vari elementi in maniera variabile in modo da tentare di concepire un’esperienza sonora in qualche modo sempre “nuova” e sorprendente, senza temere di stravolgere l’ingegnoso canovaccio che li aveva portati al successo, proprio come ci si dovrebbe aspettare da una prestigiosa formazione che ha fatto della contaminazione il proprio credo.
In quest’ottica, anche il tentativo di incorporare nel suono elementi dubstep e house, non avrebbe dovuto meravigliare più di tanto i rockofili più smaliziati, se non altro considerando il lato “etico” di tale scelta, mentre sappiamo bene quanto clamore abbia suscitato “The path of totality” ancor prima della sua uscita, in un universo, ammettiamolo, ancora oggi spesso un po’ troppo conservatore e classista.
Analizzando, invece, come si dovrebbe, solo i risultati della suddetta vocazione “progressiva” ottenuti negli ultimi anni, appare lampante la scarsa lucidità di una band che sembra aver visto affievolita la propria scintilla creativa (ripensamenti compresi …) e che, pur mantenendo un più che dignitoso livello qualitativo, è ben lontana dalla genialità abbagliante degli esordi.
Dal vivo, però, i californiani riescono a far evaporare ogni polemica e a presentarsi come “un’autentica macchina da guerra …” (come disse un writer attempatello di questa stessa webzine, dopo aver assistito ad una loro devastante esibizione tenuta lo scorso anno nel torinese … ehm, quanto adoro le autocitazioni …): il grado di coinvolgimento emotivo è ai massimi e l’urgenza espressiva è così violenta e sinistramente suadente da lasciare ricordi indelebili.
Ora, provate a far convivere le conflittuali considerazioni fin qui espresse e sarà più facile valutare correttamente questo “Live at the Hollywood Palladium”, Cd (addizionato di omologo DVD o BluRay, non disponibile per la disamina promozionale) in cui i nostri, con l’ausilio degli ospiti che hanno contribuito alla sua realizzazione (Skrillex, Excision, Datsik, Downlink, Kill the Noise …) espongono ben sette brani del loro ultimo controverso lavoro in studio e li affiancano ad altrettanti “classici” e a due stuzzicanti (e prevedibili) cover version (“Another brick in the wall” dei Pink Floyd e “One” dei Metallica, assai gradite dagli astanti).
L’accostamento tra il “vecchio” e il “nuovo”, seppur attuato operando una (volendo vagamente “sospetta”, se sosteniamo la tesi del “gruppo totale” …) netta separazione che ne mitiga gli effetti comparativi, è rischioso ma non fallimentare … anche senza esaltare, “Get up!”, “Kill mercy within”, “Illuminati”, “Chaos lives in everything” e "Narcissistic cannibal” si segnalano per impatto electro-industrial (un settore già frequentato e apprezzato, tra l’altro, ricordando, ad esempio, l’ammirazione “storica” per i N.I.N. o gli antichi protetti dell’Elementree Records Orgy e Videodrone …) e per quelle melodie subdole in grado di trasformarsi in enormi ritornelli, a conferma di uno dei tipici trademark dei Korn.
Discorso leggermente diverso per il resto del programma, dove la supremazia tecnico-compositiva dei maestri di Bakersfield si rivela in tutto il suo splendore, attraverso travolgenti e sentite versioni di pezzi (incluso il meno celebre “Predictable”) al tempo stesso corrosivi, ossessivi, morbosamente carezzevoli, rabbiosi e conturbanti, una “roba” che chiunque ami la musica “senza barriere” dovrebbe aver tatuata sul proprio apparato cardio-uditivo già da qualche tempo.
In conclusione, un paio di notazioni sulla resa sonora, abbastanza buona e “naturale”, sulla risposta del pubblico, apparentemente entusiasta senza soverchie distinzioni, e sul voto che trovate in calce alla recensione, il tentativo di operare una sintesi mediata tra le varie riflessioni espresse e sull’impressione che il prodotto ostenti un po’ troppo il suo ruolo di “riempitivo” … tutto sommato, va bene anche così, nell’attesa di assistere de visu ad un nuovo live-show dei Korn e nell’ardente speranza (per molti quasi utopica … io ci credo ancora …) che ritrovino l’ispirazione necessaria a rendere ancora una volta il loro vibrante crossover una materia irreprensibilmente affascinante ed avvincente.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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