Il nuovo lavoro dei tedeschi
Fragments Of Unbecoming ci porta una notizia buona ed una cattiva.
Quella buona è che il gruppo non ha inserito nel suo death metal melodico nessuna influenza di matrice deathcore tanto in voga oggi e non ha quindi deciso di ammorbare le nostre orecchie con insulsi coretti e stramberie del genere.
La notizia brutta, invece, è che i modelli a cui i tedeschi si ispirano, parliamo di
Dark Tranquillity,
At The Gates e
In Flames, sono ben distanti dall'essere eguagliati in quanto a qualità e personalità.
"The Art of Coming Apart" è un disco che si lascia ascoltare con piacere, bilanciato com'è tra melodia ed aggressività, ma non ha nessuno spunto davvero degno di nota in grado di poterlo fare emergere dalla massa delle uscite simili.
I nostri ce la mettono davvero tutta, questo va detto, e cercano in ogni modo di produrre un suono che sia "svedese" nel senso buono del termine. Purtroppo per loro, però, non riescono mai ad essere originali e, cosa peggiore, non riescono a comporre brani che possano essere ricordati.
Le chitarre sono taglienti, la tecnica strumentale di buon livello, i ritmi incalzanti, le vocals al vetriolo e le melodie sempre e comunque presenti sia nelle parti distorte che negli arpeggi, ma una volta che l'album sarà finito, non ci ricorderemo di nulla e difficilmente vorremo riascoltarlo.
Considerando che siamo al quinto lavoro, questa mancanza assoluta di spunti è grave.
Album non brutto e non bello.
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