Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. EYES IN THE NIGHT
  2. ACROSS THE ROOM
  3. THE END
  4. CURSE OF THE STONES
  5. ALEXANDRA
  6. MOON EMPIRE
  7. SIGNS OF MOREIA
  8. KEEP THE STREETS EMPTY FOR ME
  9. DIE AND LET LIVE

Line up

  • Andreas Sandberg : vocals, bass, rhythm guitar, drums, sinth.

Voto medio utenti

Questo è il progetto solista di Andreas Sandberg che alcuni conosceranno come Dr. Ape, vocalist dei Dr. Living Dead, band emergente in campo crossover metal. Si tratta di una proposta profondamente diversa da quella della formazione originaria, ed il musicista ha confessato di credere nella propria creatura quanto in quella che lo ha portato alla ribalta.
La differenza si coglie immediatamente, visto che l’opener “Eyes in the night” è un chiaro esempio di Classic Heavy Metal, costituito da un riff graffiante, assoli tecnicisti e temi vocali molto melodici. La formula viene confermata nell’intero album, che oltre alle influenze dichiarate dal cantante (Kiss, Black Sabbath, Iron Maiden ) sembra in qualche momento sfiorare la NWOBHM più elegante.
Il tema principale del lavoro è la discussa figura di Grigorij Rasputin, il famoso “monaco pazzo” che partendo da umilissime origini riuscì a diventare la persona più potente dell’Impero Russo, grazie all’influenza ai limiti del plagio sulla famiglia regnante dei Romanov, soprattutto su Alexandra, moglie dello zar Nicola II. Perciò i testi delle canzoni ripercorrono le fasi salienti di questo enigma storico, mischiando fatti reali ed aspetti magico-occulti. Molti gli ospiti, tra i quali spicca il nome di Blaze Bailey insieme a vari chitarristi che si sono occupati degli assoli con validi risultati.
Tra i brani, si fanno preferire la maideniana “Curse of the stones”, una potente e rockeggiante “Moon empire” e certamente “Die and let live”, la canzone più lunga, articolata e curata nei particolari. Comunque il livello generale è discreto, tenendo anche conto di alcune tracce un po’ frettolose, esempio “Signs of Moreia” o la ballata acustica “Alexandra”.
Sandberg assicura che il suo progetto è una band vera e propria, destinata a proseguire nella stessa direzione. Le radici nella tradizione hard rock/metal ci sono, l’impegno pure, ma per ora manca il quid di qualità che consenta a Ouijabeard di spiccare il volo.

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