Il fatto che una band come gli
Incantation sia ancora in giro è assolutamente rimarcabile, segno del buono stato di salute del Death Metal e del fatto che i fans non hanno dimenticato coloro i quali di questo genere hanno fatto la storia.
Il nuovo “
Vanquish In Vengeance” ci presenta la band di
John McEntee in ottima forma. Un sound veloce e brutale, cupo, dai tratti sulfurei, arricchito da alcuni pregevolissimi quanto fulminanti assoli, come nell’opener “
Invoked Infinity”, oppure da rallentamenti soffocanti come nel prolungato finale di “
Ascend Into Eternal” o nell’incipit di “
Profound Loathing”.
La band americana tuttavia, nonostante il connubio tra death, black (per le tematiche) e influenze doom, non dimentica di essere principalmente una band brutale, ed ecco “
Progeny Of Tyranny” esordire come un caterpillar lanciato alla massima velocità.
Questo disco è un disco completo, ben suonato, ben prodotto, con tutte le peculiarità che hanno connotato la band fin dagli esordi. Ascoltate “
Haruspex” per rendervene conto.
Certo, non hanno l’intensità degli
Immolation né la perizia tecnica dei
Cryptopsy, ma il feeling, il fascino del death metal primordiale, è impagabile, ed è massimizzato da un artwork oscuro ed evocativo.
“
Vanquish In Vengeance” si pone come una delle uscite più rilevanti di quest’anno in ambito death metal e ci restituisce una band in forma, che, come il buon vino, migliora invecchiando.
Supportate il vero Death Metal, supportate gli
Incantation!
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