Perfino la grafica del cd dimostra che questo trio di Columbus, Ohio, è quanto di più
vintage si possa immaginare. I
Mount Carmel sono una retrò band e non lo nascondono certo, il loro stile è puro hard rockblues d’annata come se fossero fermi in un eterno transito tra gli anni ’60 e ’70. Molto Cream, Yardbirds, Free, Groundhogs, ma anche un pizzico di ZZTop e Led Zeppelin, ecco i confini entro i quali si muove la formazione americana, che con il presente secondo album “Real women” ha ottenuto qualche attenzione dalla stampa underground.
I brani del disco sembrano veramente giungere da un passato mitico e senza tempo dove l’unica cosa che conta è il rock, sporco e graffiante, bluesy e libero, con la chitarra ruggente e la voce pigra di Matthew Reed, sostenute da una ritmica fantastica, a dare un senso a tutto il lavoro. Le
cleptoniane “Real women”, “Oh Louisa” e “Hear me now”, il blues cristallino “Be somebody”, le più acide “Swaggs” e “Lullaby” che evocano il fantasma di Hendrix, sono grandi canzoni, intense ed avvolgenti, e poco importa se siano state scritte quarant’anni fa o lo scorso mese, l’essenziale è che funzionino.
Lasciate pure che gli amici vi trattino da
frikkettoni nostalgici, ma date fiducia ai Mount Carmel e godetevi mezz’ora di essenza rock della migliore qualità possibile.
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