Dopo diversi anni di silenzio i
Reality Grey si rifanno sentire, andando comunque - come scopriremo a breve - a riallacciarsi con il proprio passato, anche grazie al supporto dell'agenzia K2Music Management, con la quale è nata una collaborazione che dovrebbe garantire al gruppo interessanti opportunità.
Ma ora dobbiamo fare un passo indietro: "Day Zero" risale, infatti, al 2008. Un EP al quale Metal.it aveva mancato l'appuntamento, fermandosi all'album d'esordio di questa formazione pugliese, il valido "Darkest Days Are Yet to Come", che è un buon spunto cui partire per andare a soppesare i tre brani che fanno parte di questa uscita.
Death Metal era. Death Metal resta.Anche se le
nuove canzoni suonano più cattive, mostrando un approccio maggiormente cinico ed incisivo, pur mediato da un buon tocco melodico, nel refrain (come nel caso di "Day Zero" e "Erase") o in un breve inserto di pianoforte nel finale del pezzo più devastante della terna: la conclusiva "Slavery".
Da segnale la buona prova di Antonio Caggese, che in questa occasione aveva sostituito dietro al microfono Tommaso Montenegro, rientrato ora in pianta stabile nei ranghi del gruppo.
Non resta quindi che aspettare di scoprire come i Reality Grey si sono evoluti in questi anni. Come già affermato in precedenza e ribadito ora, le basi su cui poggiare sono più che solide.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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