Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:107 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. I BELIEVE
  2. ONLY TIME WILL TELL
  3. HOLY WAR
  4. NEVER AGAIN
  5. THROUGH MY VEINS
  6. DON'T CRY
  7. ALL’S A CHORD
  8. THE VALLEY OF ROCKS
  9. THE SMILE HAS LEFT YOUR EYES
  10. OPEN YOUR EYES
  11. FINGER ON THE TRIGGER
  12. TIME AGAIN
  13. AN EXTRAORDINARY LIFE
  14. END OF THE WORLD
  15. THE HEAT GOES ON
  16. SOLE SURVIVOR
  17. GO
  18. HEAT OF THE MOMENT

Line up

  • John Wetton: bass, vocals
  • Steve Howe: guitars
  • Geoff Downes: keyboards
  • Carl Palmer: drums

Voto medio utenti

Un superfluo che piace. Non amo ripetermi, ma questa volta sono costretto a farlo (consapevolmente), dacchè con questo concetto terminavo la mia breve disamina su “Spirit of the night” e oggi lo estendo, a due anni di distanza, ad un altro live album degli Asia, titolo “Resonance”.
Certo, si potrebbe discutere a lungo sulla scelta di rimpolpare ulteriormente la discografia del gruppo, già ricca di antologie e registrazioni dal vivo, di un altro tassello di questo tipo, ma poi l’ascolto di questo doppio Cd (a cui si aggiunge un Dvd, non disponibile per la recensione) catturato a Basilea nel 2010 arriva a mitigare ogni “cattivo pensiero”.
Come si fa a criticare accanitamente l’ennesimo esempio di stile ineccepibile e di pathos palpabile, in cui le canzoni più recenti e meno famose non sfigurano per nulla con il materiale più datato, quello per intenderci che ogni fan del pomp-prog-rock (con velleità “commerciali”) ha scolpito direttamente nei propri gangli sensoriali?
Impossibile … e così ben vengano le varie “I Believe”, “Holy war”, “Never again”, la splendida “Through my veins”, “Finger on the trigger” e “End of the world” mescolate senza timori reverenziali assieme a “Don't cry” (in un’emozionante versione unplugged), “The smile has left your eyes”, “Time again”, “Sole survivor” e “Go”, fino al trionfale monumento “Heat of the moment” (cantato da tutto il pubblico …), in un tripudio di precisione tecnica (con gli immancabili “momenti di gloria” personale riservati a Howe e Palmer …), intensità emotivo – interpretativa, toccante lirismo ed esuberante vitalità esecutiva, per la rinnovata gioia dei sostenitori più affezionati, che, sono certo, indifferenti ai termini di un’operazione un po’ “ambigua”, non potranno che aggiungere anche questo “Resonance” alla loro preziosa collezione di dischi.
Per tutti gli altri, rimane un prodotto di gran classe e notevole qualità, non “indispensabile” magari e tuttavia degno di un giudizio ampiamente favorevole, computato come la media pesata di una valutazione differenziata … molto alta sotto il profilo artistico, leggermente meno sotto quello “etico” … tenendo conto, altresì, dell’imponente quantità del materiale a disposizione, un bel sette, completamente meritato.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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