Gli
Omnium Gatherum sono degli stolti.
Sono tra i cinque gruppi al MONDO più dotati di gusto melodico, di classe, di poesia e qualsiasi loro brano, strumentale o meno, tirato o più calmo e sognante, lo dimostra con una naturalezza quasi imbestialente, spaziando con tutta tranquillità da gelide atmosfere alla
Dan Swano di "
Moontower", a magniloquenti assoli in stile Gilmour di floydiana memoria, a refrain elettronici o chitarristici indovinatissimi e pronti a scatenare hits e singles in proporzioni industriali.
E invece no.
Gli Omnium Gatherum, con un passato super illustre alla
Nuclear Blast dopo l'esordio che fece "il botto" per
Rage of Achilles ed uno meno illustre ma sempre importante prima con
Candlelight ed oggi per la
Lifeforce, marci fino al midollo "rovinano" tutto con il loro death metal intransigente e devastante: intendiamoci bene, quando si tratta di brani come "
The New Dynamic", che sanno miscelare al meglio le caratteristiche sopra illustrate con il growl che paradossalmente le può accentuare ed impreziosire grazie al contrasto celestiale/infernale, allora oltre ad alzare le mani alziamo pure il volume dato che ci vengono in mente gli
Edge of Sanity più ispirati di "Infernal"...ma guarda il caso, sempre Dan Swano di mezzo!
Peccato che il growl di
Jukka Pelkonen sia tavolta un po' troppo fognario...troppo grugnito... insomma, sarebbe perfetto su un gruppo brutal, chessò i
Broken Hope, ma una band così delicata e sognante come gli Omnium Gatherum...mannaggia mannaggia ma cosa mi combinate!!!
Sentite che bella!!!
Visto? veramente un brano con tutti i crismi! Già qui, talvolta, questo growl stona un po' essendo troppo gutturale e ferale, ma in altri brani come "
Nightwalkers" ed in generale nel proseguio del disco, che lasciano intendere altre squisite composizioni ed intrecci chitarristici da mozzare il fiato, si dà troppo spazio alla componente vocale estrema della band, quando invece anche questa canzone sarebbe un mezzo capolavoro, poetico e sognante.
E lo dico da appassionato, da amante del death metal!!!
Ma quando ci sarebbe così tanta qualità armoniosa è un peccato celarla ed intrecciarla dentro tanta brutalità.
Fermo restando che questo "
Beyond" dovrebbe essere insegnato a scuola ai bambini sotto la voce "melodia". Un peccato a metà, dato che in ogni caso rimane un disco più che godibile ed ottimamente realizzato da parte di una formazione matura ed intelligente, che ha saputo cambiare tanto nel corso della propria carriera, migliorandosi costantemente, e giungere così oggi a scrivere pezzi eccezionali.
La sola opener strumentale "
LuoTo" vale il prezzo del biglietto.
E così "
The Rim". E così ogni altra cosa.
Stupendo e maledetto.
Bravissimi.