Christopher Bowes, probabilmente non pago delle soddisfazioni che ha già ottenuto con gli Alestorm, ha dato vita ad un nuovo progetto musicale, i
Gloryhammer, con i quali, lasciato il microfono a Thomas Winkler (vocalist degli Emerald) per concentrarsi sulle sole tastiere, è approdato a questo "Tales from the Kingdom of Fife".
Musicalmente siamo ben distanti da quei
bucanieri che bazzicano la taverna di Nancy, dato che con il loro album d'esordio i Gloryhammer si rifanno ampiamente al
symphonic & heroic fantasy power metal, musicalmente ma anche per la scelta dell'indirizzo lirico: un concept Fantasy con tutto il suo assortimento di unicorni, draghi, ammiccanti principesse ed eroici cavalieri.
Già... niente che non sia già stato fatto, e non solo dai Rhapsody (in tutte le loro incarnazioni) ma anche da diverse altre formazioni, e tra tutte queste sarei tentato di accostarli ai primi Dark Moor e Secret Sphere, che sul finire degli anni '90 e ad inizio del secondo millennio si erano incanalate nella scia del successo ottenuto da queste sonorità.
Certo, il lento d'ordinanza "Silent Tears of Frozen Princess" è uno degli episodi più inutili e scontati che mi sia capitato di ascoltare in questa particolare categoria, e gli si fanno preferire - non di poco - i momenti più
speedy del disco, come ad esempio "The Unicorn Invasion of Dundee" o "Amulet of Justice", oppure le bombastiche e corali "Angus Mc Fife" (il miglior brano dell'album) e "The Epic Rage of Furious Thunder".
Un lavoro tutto sommato discreto, godibile e divertente, pure con qualche spunto interessante, ma lasciatemelo dire:
italians do it better!!.
I am
I hear
I see
I feel
I review
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