Che cosa ci si può aspettare se mettiamo insieme membri di
DRI,
Verbal Abuse e
Dead Horse?
Pop? Certo che no!
Blues? Siete impazziti?
Un bel tuffo negli anni '80? Ecco, ci siete.
Gli americani dal monicker particolarmente simpatico incidono un dischetto nel quale il thrash del periodo d'oro viene fortemente imbastardito dal punk e dall'hardcore dando vita, scendendo nel dettaglio, ad un suono abrasivo, veloce, sfacciato e dal contenuto di protesta.
Del resto, visti i personaggi coinvolti, la cosa non sorprende per nulla.
Ma l'album com'è?
Difficile dare un giudizio prescindendo dall'humus ambientale/sociale nel quale questa proposta prende vita: se cercate una forma musicale semplice e diretta, ottima per scapocciare, i nostri fanno al caso vostro.
Ma se dalla musica vi aspettate qualcosa di più, state alla larga da questo lavoro.
Certo, abbiamo violenza, un paio di brani di livello, ma nel suo complesso il disco mi sembra piuttosto piatto e troppo simile dall'inizio alla fine e con alcuni gravi difetti: da un lato una interpretazione vocale troppo vicina al punk che fa a cazzotti con il riffing a volte davvero devastante e dall'altra una palese mancanza di ispirazione.
Non fraintendetemi, i
P.N.D. sanno il fatto loro, l'esperienza non manca, ma tutto quello che ascolterete qui da qualche parte è già stato suonato e anche meglio.
Poco male se volete divertirvi.
Perchè qui di divertimento ne troverete tanto.
Alla salute!
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