Eccomi di nuovo a parlare di un’uscita targata F.O.A.D. Records, etichetta italiana che nell’ultimo periodo si sta dando veramente da fare per dare il maggior risalto possibile a uscite underground hardcore, thrash e thrashcore, con un occhio di riguardo alla nostra scena estrema, sia pubblicando lavori inediti di band emergenti, sia ristampando vecchi demo o materiale orami difficile da reperire. Nel caso specifico, per quanto riguarda questa pubblicazione degli
Ed, si tratta di un mix tra le due formule, in quanto è sì presente tutta la vecchia discografia della band, ma anche il loro nuovo EP intitolato “Future primitive”. Meglio mettere in chiaro fin da subito come stanno le cose: “Future primitive + old shit since 2003” è un CD da ascoltare con attenzione, in quanto potrebbe fuorviarvi riguardo la vera essenza della band. Dal 2003, appunto, fino ad oggi, pur bazzicando sempre i sentieri hardcore, i nostri hanno più volte virato verso stradine secondarie, sporcando la loro proposta ora con il thrash, ora con l’hardcore più cerebrale, altalenando in una o nell’altra direzione senza un apparente filo logico.
Se l’esordio “Possibilità deviate” è un classicissimo e violentissimo italian hardcore sulla linea di Negazione, Declino e tutte le prime storiche band degli eighties, “Nailed to the board” invece sposta il tiro verso un thrashcore di chiarissimo stampo californiano, e lo skateboard diventa il perno attorno al quale gira tutto l’universo degli Ed. E fidatevi se vi dico che se i nostri invece che a Bologna fossero nati da quelle parti, ora ne staremmo parlando sicuramente in altri termini.
Per quanto riguarda i due 7”, anch’essi ristampati e inclusi in questa release, possiamo notare l’ennesimo cambio di direzione. Se per lo split con i concittadini
Sumo l’hardcore minimale e in your face dell’esordio viene un attimo stemperato e si inizia a vedere una certa maturità, che porta la band a focalizzare meglio la propria rabbia, in “Senza ragione” questa evoluzione viene ancora di più estremizzata, portando i nostri ad una sorta di hardcore intellettuale, pur senza perdere la violenza che in ogni caso li contraddistingue.
E seguendo questa via giungiamo anche a “Future primitive”, e quindi ai brani inediti, specchio dello stato attuale della band. L’evoluzione è ora stata completata, e l’hardcore dei nostri ha finalmente trovato la sua dimensione. La maturità raggiunta è palese, e viene fuori brano dopo brano. L’approccio è decisamente più cerebrale, e l’irruenza degli esordi è ora solo un lontano ricordo. L’unico legame rimasto con quegli anni sono i testi, che non hanno mai smesso di essere di denuncia e di protesta.
Come avrete quindi ben capito, queste 43 canzoni non sono di facile ascolto. Alla fine dell’album resterete senza dubbio disorientati, e faticherete a capire che state ascoltando la stessa band da un’oretta a questa parte. Cosa dire, io avrei preferito che la F.O.A.D. avesse stampato il nuovo “Future primitive” separatamente, e magari avesse messo su, successivamente, una compilation retrospettiva, ma evidentemente è stato scelto di pubblicare tutto insieme per abbattere i costi di stampa, senza pensare fino in fondo all’ascoltatore e al suo bene. In ogni caso è una buona pubblicazione, per conoscere la storia di un’ottima band che ha avuto due soli difetti nella sua carriera: il primo è essere nata in Italia, e soprattutto negli anni sbagliati. Se fossero nati in America, o più semplicemente una ventina di anni prima, ora gli Ed sarebbero nel gotha dell’hardcore mondiale. Il secondo è non aver focalizzato fin da subito le proprie forze per riuscire a creare uno stile personale, aver divagato troppo ora in una ora nell’altra direzione, finendo così per rmianere un ibrido senza fissa dimora.
Per dovere di cronaca, devo segnalare il bel booklet di otto pagine accluso al CD, con tutti i testi e gli artwork originali, e il fatto che l’album è stato stampato anche in vinile limitato a 100 copie.
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