Helrunar - Helrunar / Árstídir Lífsins - Fragments - A Mythological Excavation - Split

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:35 min.
Etichetta:Lupus Lounge

Tracklist

  1. HELRUNAR - WEIN FUR POLYPHEM
  2. ÁRSTÍDIR LÍFSINS - VINDSVALARMÁL

Line up

  • Helrunar
  • Alsvartr : drums, guitars, bass
  • Skald Draugir : vocals
  • Árstíoir Lífsins
  • Marsél Vocals
  • Kristófr : bodhrán
  • Árni : drums, violin, vocals (choirs)
  • Sveinn : fffects, keyboards
  • Stefán : bass, guitars, piano, vibraphone, vocals, vocals (choirs)

Voto medio utenti

Dopo tre anni d’attesa dall’ultima fatica “Sol” , disco doppio dall’indubbia ambizione e dalla riuscita un po’ altalenante, tornano a farsi sentire i tedeschi Helrunar che ne approfittano per dare alle stampe un interessante Ep in compagnia degli Árstídir Lífsins, interessante progetto pagan folk black metal nel quale milita l’attuale cantante della band tedesca, Skald Draugir. L’ep è composto da due tracce soltanto, ciononostante arriva a sfiorare i 35 minuti di durata e questo non è assolutamente male vista la qualità proposta. Iniziamo la nostra analisi dagli Helrunar che con “Wein Fuer Polyphem” ci regalano un pezzo molto interessante e innovativo…infatti dopo un’apertura che i più giovani non esiterebbero a definire religious oriented il pezzo irrompe con un riff…a la Satyricon! E’ si è, la band di Alsvartr si stacca un po’ da quanto fatto in passato e si lancia in un furiosa cavalcata a la “Repined Bastard Nation” , per poi rivenire un po’ sulle atmosfere di inizio pezzo e riportare la sua creatura su lidi non propriamente usuali ma certamente più in linea con una certa attitudine pagan già ampiamente sperimentata in passato dando così vita ad un pezzo coinvolgente e molto interessante che fa ben sperare per il futuro. Per quanto riguarda gli Árstídir Lífsins , già autori di due album “Jotunheima Dolgfero” e “Vápna Laekjar Eldr” rispettivamente nel 2010 e nel 2012, c’era sicuramente molta curiosità da parte del sottoscritto e devo dire che tale “attesa” è stata ben ripagata, infatti nei 19 minuti di “Vindsvalarmal” si riesce a condensare tutto quanto di buono fatto sentire nei precedenti album. Certo è facile riuscire ad esprimersi bene su un solo pezzo, per quanto lungo, ma è innegabile l’abilità dei nostri nel saper alternare sempre le atmosfere e tenere altissima l’attenzione dell’ascoltatore, grazie anche a scelte ritmiche sostenute che vanno oltre il classico mid tempos tipico di un certo pagan black metal. L’impressione che si trae dall’ascolto di questo pezzo è che Árstídir Lífsins possano regalarci qualcosa di veramente magico, soprattutto nella capacità di confezionare melodie senza tempo senza dimenticare una buona dose d’aggressività. Se riusciranno a fare un album sulla falsariga di questo pezzo ci sarà veramente di che gioire. Aspettiamo e speriamo di non rimanere delusi, nel frattempo possiamo rischiacchiare “play” e godere ancora di questi quasi 35 minuti di ottima musica. Pur andando un po’ contro le mie convinzioni “storiche” assegno una sufficienza pienissima ad un prodotto che in soli due pezzi è riuscito a coinvolgermi e convincermi del tutto, bravi!

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