Li avevo persi di vista dopo il loro secondo album, e per quanto non avessi chissà quali aspettative nell’appuntamento con il loro quinto album, "Preachers Of The Night" i
Powerwolf riescono a catturare le mie attenzioni, dato che, senza snaturare le proprie caratteristiche, hanno saputo realizzare un lavoro più che discreto.
Sempre fronteggiati dal cantante Attila Dorn, la band dei due
fratelli Greywolf non si schioda dal più classico Power Metal teutonico, tra Gamma Ray e primi Edguy, alternando bordate metalliche, orchestrazioni bombastiche, cori a effetto e melodie accattivanti (chi ha detto Freedom Call?)
E lo fanno senza rinunciare a piazzare qua e là titoli e strofe in latino, un
modus operandi ben evidente ad esempio su "Extatum et Oratum", uno degli episodi più riusciti del disco, "Amen & Attack", "Coleus Sanctus" o "Cardinal Sin", una scelta che rimarca il look e l'approccio lirico (nei suoi modi comunque ironici) del gruppo, tra vampiri, lupi mannari, peccatori e dannati assortiti.
Tutte tematiche che Attila Dorn affronta alla grande, quale che sia il linguaggio da trattare, ottimamente supportato dai coristi e da una resa sonora nitida e bombastica. Sul piano prettamente musicale con "Sacred & Wild" sembrano riecheggiare i Sabaton e su "Lust for Blood" tocca poi ai Running Wild, mentre in occasione di "Kreuzfeuer" si avvicinano maggiormente, anche per l'uso del cantato in tedesco, agli In Extremo.
I numerosi accostamenti affiorati nel corso della recensione non saranno certo un punto a favore dei Powerwolf, tuttavia devo ammettere che "Preachers of the Night" suona fresco e potente, lasciandosi così ascoltare con piacere.
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