Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2005
Durata:56 min.
Etichetta:Limb
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. THE SLEEP OF THE INNOCENT (INTRO)
  2. WHEN HELL FREEZES OVER
  3. IN THY POWER
  4. TRAVELLERS IN TIME
  5. BEAST SLAYER
  6. WOLFCRY
  7. MR. GOLD
  8. A SOLDIERS TALE
  9. SHARK ATTACK
  10. RAPID FIRE
  11. ETERNAL FLAMES OF METAL

Line up

  • Glen Metal: vocals
  • Esa T. Ahonen: guitars
  • Leif Collin: guitars
  • Jan J. Cederlund: bass
  • Janne Söderlund: keyboards
  • Sebastian Olsson: drums

Voto medio utenti

Dei Cryonic Temple, ricordo senza particolare entusiasmo il debutto, "Chapter I", che acquistai suo tempo nel 2002, sull'onda di un irrefrenabile impeto Power. La parziale insoddisfazione che ne derivò, mi ha poi tenuto alla larga dal successivo "Blood, Guts & Glory", eppure ora il loro terzo album, mi fa "riconciliato" con questo gruppo svedese.
"In Thy Power" in realtà parte con la sordina: "The Sleep of the Innocent" è l'immancabile intro, in questo caso strumentale, mentre la successiva "When Hell Freezes Over", sebbene potente e corposa, non lascia il segno, se non la forte sensazione di già sentito. Un sospetto a cui, ad essere onesti, non sfugge nemmeno la seguente titletrack (e per dirla tutta nemmeno le altre 9 canzoni del disco), con quei suoi assoli helloweniani. Tuttavia i risultati cominciano a farsi sentire ed apprezzare: un power metal d'impatto e poco lezioso, che arraffa a man bassa degli anni '80 e che raccoglie il testimone dal power teutonico (Iron Savior, Running Wild, Gamma Ray) per la struttura dei pezzi e per ritmiche, e dai connazionali Hammerfall per le melodie e per i cori.
Davvero positiva la prestazione del cantante: Glen Metal, un "nome" una garanzia, tra Piet Sielck, Rock'n'Rolf e Blackie Lawless (vedi la sua prova sulla "Mr. Gold", uno dei pezzi migliori del CD), ma anche le chitarre di Esa Ahonen e Leif Collin se la sfangano a dovere. Le tastiere di Janne Söderlund non sono mai invadenti ed il duo ritmico pesta a sufficienza, con un punto a favore della resa sonora della batteria di Sebastian Olsson, molto "umana". Tra le reminescenze power spiccano la veloce e cattiva "Beast Slayer" e la più epica "Wolfcry" (dall'inizio e dai passaggi tipicamente maideniani), e si fa poi notare una "Shark Attack" molto eighties, a metà strada tra Accept, Saxon e WASP, dal refrain immediato e con un ottimo lavoro in fase solista.
Da sottolineare infine lo sforzo lirico messo in campo dai Cryonic Temple, i quali sul loro sito fanno ad esempio una disamina dettagliata del testo di "When Hell Freezes Over" e dei concetti che volevano mettere in evidenza: un forte messaggio d'allerta verso lo strapotere che hanno i media nel manipolare le masse.
Buone intenzioni, buona musica: un "buon" mix. Power Metal rules.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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