Una cosa è certa, gli
Heretic rientrano di diritto in quell’eletta schiera di metal band sfigate… Quelle band che per una serie di concomitanze non sono riuscite, all’epoca, a fare il grande salto e hanno passato una vita intera nelle retrovie, a rodersi il fegato per quello che avrebbero potuto essere e non sono mai state. Perché se è vero che prima di questo boxset da parte della Metal Blade Records non erano poi in molti a conoscerli, è altrettanto vero che questo è un vero peccato. Noti ai più quasi esclusivamente per aver avuto nelle proprie fila
Mike Howe, meglio conosciuto per suoi trascorsi nei fenomenali
Metal Church, bisogna ammettere come in realtà la loro proposta abbia ben poco da invidiare ai ben più conosciuti “cugini” guidati da
Kurdt Vanderhoof. Certo, magari non sono proprio allo stesso livello, gli manca quel tocco geniale qua e là, ma le composizioni restano comunque di altissima qualità, e specchio fedele di quel power/thrash che tanto impazzava in America nella metà degli anni ’80. Parlavamo di boxset, quindi… ebbene sì, “From the vault... tortured and broken” racchiude, in 2CD, i primi due lavori, quelli pubblicati negli anni ’80, e cioè l’EP “Torture knows no boundary”, del 1986, e “Breaking point”, del 1988, più una serie notevole di brani live e versioni inedite, nonché un DVD con ben due live, registrati nel 1985 e nel 1986, e il video clip di “Let ‘em bleed”. Su quest’ultimo non posso pronunciarmi in quanto era assente nel pacchetto promozionale che ci è stato inviato. Rispetto alle ristampe, invece, devo dire che anche se generalmente sono contrario ai rimaneggiamenti, in questo caso la rimasterizzazione dei due lavori ha giovato non poco ai brani. Sicuramente il lavoro di maggior interesse è proprio “Breaking point”, neanche tanto per la presenza di Howe alla voce, quanto piuttosto per l’evidente superiorità compositiva. Dopo un EP di sicuro interesse ma che ci consegnava una band ancora leggermente acerba, con il successivo full length i nostri sono riusciti a mettere pienamente a regime le proprie capacità, regalandoci una manciata di brani in pieno stile US power, con qualche strizzatina thrash qua e là. Come per buona parte delle band di quel periodo, la differenza la fanno le chitarre, che oltre ad imbastire ottimi riff sciorinano degli assoli veramente degni di merito, dallo spiccatissimo gusto melodico, che danno quella marcia in più a brani che già di loro suonano bene. Come dicevo in apertura gli Heretic meritavano questa nuova vetrina, però devo anche sottolineare come la Metal Blade abbia in un certo senso sprecato un’occasione ghiotta per i fans della band. Il materiale bonus, infatti, è quasi tutto di pessima qualità. Le registrazioni live, infatti sono decisamente amatoriali, e quindi non aggiungono praticamente nulla a chi magari già possedeva qualche bootleg dell’epoca. Probabilmente un lavoro di ricerca più approfondito avrebbe potuto regalaci materiale davvero degno di nota, o più semplicemente sarebbe bastata una semplice ristampa di “Breaking point, con, in appendice, l’EP. Resta comunque il piacere di riascoltare, dopo tanti anni, una band dalle grandi capacità, che per motivi a noi ignoti non è riuscita a sfondare. Il gruppo si è riunito nel 2011… vedremo se riuscirà ad avere la chance che gli è stata negata trenta anni fa, anche se il disco pubblicato lo scorso anno, “A time of crisis”, non lascia tante speranze… Per ora, quindi, molto meglio godersi questa sontuosa ristampa…
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