Gli ungheresi
Wisdom nascono nel 2001 ed all’attivo vantano già 2 full-length (
“Judas”, 2011, e
“Words of wisdom”, 2006) e due EP (
“At the gates” e il debut
“Wisdom”).
“Marching for liberty” è sicuramente un prodotto ben confezionato, ben suonato e ben prodotto, che rappresenta in tutto e per tutto l’essenza epic-power. Tutto qua. Niente di più e niente di meno, una cavalcata epic che dura per tutti i quaranta minuti del CD, pochi cedimenti, probabilmente nessun picco, e scarsissima originalità. Volendo dirla tutta, sembra un’uscita vecchia di vent’anni nonostante sia appena stata immessa nel mercato discografico.
Sinceramente per me arrivare alla fine dell’album è difficile, quasi tutto si incentra su mid-tempos, con richiami evidentissimi ai Manowar, soprattutto nell’utilizzo (spesso esagerato) dei backing vocals, ed altre band come Blind Guardian, e, volendo, l'elenco potrebbe continuare in maniera quasi infinita. Unico episodio sopra la media è
“War of angels”, con il chorus che finalmente si distacca dai mid-tempos, e forse la sfuriata finale di
“Live like a beast”.
Sarà l’età (mia), ma sono diventato piuttosto selettivo nei dischi che entrano nella mia playlist, e sicuramente questo
“Words of wisdom” non ne farà parte. Ripeto, non è un prodotto scadente, ma troppo pieno di elementi già sentiti e cliché del genere, e in sede live sicuramente si farà apprezzare, così come si farà apprezzare dai patiti del genere, anche perché in giro si trovano anche recensioni che definiscono
“Marching for liberty” come un capolavoro (anche se la trovo una definizione molto azzardata).
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