Gli irlandesi
Slave Zero preparano la strada per il prossimo full lenght, il terzo, ingannando l'attesa con questo EP di ben 5 tracce che segue il precedente
Exempt From All Tolerance del 2009.
Fondati nel 2000 e autori di un mix sonoro davvero poco immediato, questi ragazzi non sono propriamente sulla bocca di tutti, diciamo anzi che sono degli emeriti sconosciuti.
Sulla copertina del nuovo
Disambiguated Visionary appare un uomanoide futuristico che "potrebbe essere un umano che si è adattato agli altri pianeti del cosmo, visto che probabilmente tra 1000 o 5000 anni colonizzeremo altri pianeti, chi può dirlo"
Il loro sound è un misto di primi
Carcass,
Cannibal Corpse,
!T.O.O.H.!,
Nasum con un tocco marcatamente progressive (!) per i continui cambi ti tempo, stop and go, e libertà delle strutture. Una voce che sembra un incrocio tra
Giorgione Fisher,
Anselmo e
Maurizio Iacono che copulano con un porco, liriche che ti sbraitano in faccia tutta la loro incazzatura verso questa società decadente. L'impianto vocale è sorretto da un sound potente, fortemente venato di grind e con un solismo variegato per stili e suoni. Non mancano nemmeno tastiere "spaziali" (visto il tema) e introduzioni narrate.
C'è sicuramente parecchia carne al fuoco, anche se in forma un po' disordinata. Vedremo se sul prossimo album regolare sapranno focalizzare meglio la loro irruenza.
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