Dopo un paio di uscite, i
Conan's First Date si ripresentano con il loro primo lavoro sulla lunga distanza ("Effigies" del 2009 era più che altro un doppio MLP), con il quale propongono soluzioni che hanno le proprie origini nel Death Metal, e che i magiari
imbastardiscono sia con spunti più moderni e ammiccanti, sia con un sound grezzo e ruvido, dai risultati che potrebbero richiamare formazioni come Pantera, ultimi Entombed o Soilwork.
Ma non sempre i Conan's First Date picchiano come dovrebbero e quando cercano spunti che vorrebbero essere ambiziosi, si perdono un po' per strada, come avviene, ad esempio, nel break strumentale di "Undead Ballet", brano che lascia intravedere anche alcune tentazioni nei confronti dello Stoner.
Potrebbe andar meglio quando affrontano con passo deciso "Dethronement" o "Stellar Wonder", dove gli accenni melodici che emergono soprattutto dai refrain, non sembrano messi lì per caso e hanno il merito di dare un po' di personalità ai pezzi, ma anche in questi frangenti si dilungano fin troppo su insistiti passaggi strumentali che tolgono d'efficacia alle loro composizioni.
C'era da aspettarsi qualcosa in più da "Jailbreak", già presente sull'omonimo EP del 2011, per la quale è stato ricavato anche un video, ma anche qui ben pochi sussulti.
Tra passi avanti e retromarce repentine, "The Devil is on the Loose" non convince del tutto, rimandando i Conan's First Date al prossimo appuntamento.
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